missione don orion tampellinNAPOLI- Da Ercolano per l’Africa. È Togorione, l’iniziativa che da anni si tiene per fare il punto e per raccogliere fondi per la Missione del Don Orione in alcune delle zone più povere del pianeta. Dal centro di riabilitazione di via Vesuvio, infatti, sono da tempo attivi progetti per portare assistenza sanitaria in piccoli centri africani lontani centinaia di chilometri da ospedali e centri medici. In Togo, a Maputo e Tampellin, il Don Orione di Ercolano ha contribuito a fondare ambulatori di riabilitazione per disabili e reparti di maternità in territori in cui le complicazioni del parto sono ancora tra le principali cause di morte. L’iniziativa è stata organizzata da don Alberto Alfarano, direttore del Don Orione di Ercolano, da sempre in prima linea nelle missioni nei paesi del terzo mondo. Proprio a Tampellin, in Burkina Faso, i volontari coordinati dal centro ercolanese hanno realizzato e messo in moto un reparto di Ostetricia e Maternità che ogni anno aiuta centinaia di donne della vasta area Subsahariana. «Anche se l’attività è già avviata – spiega Danusca Palomba, fisioterapista che è stata più volte impegnata in Africa in attività di supporto alle Missione Orionine – c’è sempre bisogno di volontari che operino in queste strutture e formino il personale locale. Per questo, soprattutto ai giovani medici, rivolgiamo l’invito di prendere in considerazione di andare in Africa per svolgere un’esperienza straordinaria»

Sabato 2 maggio la TogOrione Ensemble, progetto nato per promuovere solidarietà ed aggregazione sul territorio vesuviano, attraverso sport, arte e spettacolo, ha portato in scena ‘Le donne di Neve’, un lavoro di Pino Nasti e Stefania Fontana, che volge il suo sguardo al mondo delle donne, il cui ricavato è stato devoluto in favore dei progetti della Missione in Togo: «Il valore del denaro in quelle zone è diversissimo dal nostro: con un euro e 50 centesimi si riesce a coprire le spese di un parto, 50 centesimi una visita specialistica: quelli che a noi possono sembrare piccoli gesti, in quelle parti del mondo possono salvare vite umane», dice Palomba.

di Francesco Catalano

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