copertina_tamburrinoCASERTA- «È strano come la vita possa cambiare così velocemente e ritrovarsi da un giorno all’altro a non riconoscere nemmeno più te stessa, a rinunciare a tutte quelle cose che ti avevano tenuta in vita fino a quel momento». È la frase con cui la giovane Selene accoglie i lettori nel suo nuovo mondo, ora fatto di paure e di ombre. Un mondo improvvisamente mutato, per la protagonista di questo romanzo, per via dell’incapacità di un uomo di saper gestire la dirompenza di un amore malato. Sono 238 le pagine, edite in versione cartacea e digitale dalla casa editrice BookSprint Edizioni, per raccontare il dramma di una donna vittima delle attenzioni prima fastidiose e poi morbose di un uomo che avrebbe dovuto proteggerla come solo un innamorato può fare.   “Eclissi di luna” è il romanzo con cui la giovane scrittrice Antonietta Tamburrino debutta nel mondo della narrativa. Fortemente ispirato ai dolorosi fatti di cronaca che testimoniano i gravi abusi che si perpetrano ai danni di donne troppo spesso lasciate sole a combattere la ferocia dei propri aguzzini, questo è un libro che nel suo narrare racconta che cosa possa celarsi – talvolta – dietro al sogno di un amore, e di come improvvisamente tutto possa cambiare, capitolare nella disgrazia finché non arriva nuova luce a riportare ordine e speranza. Un monito per ogni donna, perché non si perda nella disperazione del momento la forza di combattere e la capacità di costruire un domani di gioia, ma anche un messaggio agli uomini, affinché trovino il coraggio di chiedere aiuto prima che si compia l’irreparabile.  La freschezza espositiva di questo romanzo si caratterizza per la presenza di un linguaggio moderno e il tutto contribuisce a rivelare la giovane età della sua autrice; classe 1989, Antonietta Tamburrino oggi, dopo la laurea alla triennale, frequenta l’ultimo anno accademico e si accinge quindi a concludere gli studi presso la facoltà di Scienze dell’Architettura della facoltà “Luigi Vanvitelli” di Aversa e appassionata da sempre di libri e letture, decide  sia giunto il tempo di regalarsi una ulteriore soddisfazione: firmare, dopo un lavoro di perizia compositiva tipica del buon (quasi) architetto, il suo primo progetto narrativo.

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