disabiliROMA – “Sviluppo Sostenibile: la promessa della tecnologia”. È  dedicata alle nuove tecniche la Giornata Internazionale delle persone con disabilità 2014, evento istituito dall’ONU nel 1981 con l’obiettivo di promuovere la piena inclusione dei diversamente abili nella comunità. A tale scopo, quest’anno, la giornata ha deciso di porre l’attenzione sulle nuove tecnologia, essenziali per dare forma al futuro dello sviluppo sostenibile per tutti. Un tema attuale considerato che oggi parlare di ostacoli all’inclusione delle persone con disabilità non vuol dire più parlare solo di barriere architettoniche fisiche o materiali ma anche di barriere alla formazione, all’informazione e alla vita sociale dei diversamente abili, in particolare intellettiva o relazionale, un nuovo aspetto su cui e Anffas Onlus da tempo lavora.
Problematiche spesso non tenute sufficientemente in considerazione, per questo l’associazione mette in luce come “la disabilità intellettiva o relazionale sia presente in maniera preponderante nel Paese, rappresentando la forma più diffusa in assoluto di disabilità; basti pensare che nelle scuole  almeno l’80% delle disabilità degli alunni è di questo tipo”. Inevitabile sono le conseguenze per i grossi ritardi che si hanno per quanto riguarda l’inclusione sociale di chi ha una disabilità intellettiva o relazionale in tutti gli ambiti della comunità e per i tanti episodi di discriminazione causati da pregiudizi, stereotipi e da una mancanza di cultura e conoscenza, gli stessi fattori che hanno portato agli istituti e alle scuole speciali.
È per contrastare tutto questo e per squarciare il velo dell’invisibilità che accompagna questo tipo di disabilità che Anffas sta lavorando attivamente su diversi fronti, per garantire maggiori tutele e parità di diritti e garantire che a queste sia consentito di partecipare appieno alla vita della comunità, in tutti i suoi aspetti. “È importante – ha affermato Roberto Speziale, presidente nazionale Anffas Onlus – che di disabilità non si parli solo in occasioni specifiche ed ancora più importante è che si porti all’attenzione dell’opinione pubblica che la disabilità può essere visibile e meno visibile, che ha mille sfaccettature, mille volti e mille persone e famiglie che quotidianamente lottano per vedere rispettati la propria dignità ed propri diritti. Cosa che ancora, nonostante i tanti anni passati dalla nascita della Convenzione Onu e dalla sua ratifica italiana, non è scontata”.

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