calcioNAPOLI – Non solo scommessopoli, stipendi gonfiati, gossip e polemiche, talvolta il calcio sa anche trasformarsi in strumento di solidarietà ed aiuto nei confronti di chi ha avuto meno opportunità di emergere. Il Calcio Napoli e la Curia stanno lavorando insieme per la realizzazione di un torneo interdiocesano. La finalità di questo impegno è quella di coinvolgere il maggior numero di ragazzi, con una partecipazione prevista di oltre 2.500 bambini. Un progetto estremamente ambizioso di solidarietà ed integrazione, che sfrutta il grande veicolo della passione per la maglia azzurra e l’enorme esperienza della Curia nelle attività a favore degli strati sociali con problematicità più spiccate. A parlare dell’iniziativa solidale rivolta alla città di Napoli è stato Alessandro Formisano, Head of Operation del club guidato dal patron Aurelio De Laurentiis. “Stiamo mettendo in piedi un  grande progetto. Si tratta di un compito che sta dando seguito alla nostra disponibilità fornita alla Curia per la creazione di un torneo interdiocesano che coinvolga ben oltre i duemila bambini. I ragazzi non solo hanno la possibilità di divertirsi ed approcciare ad una nuova forma di aggregazione giovanile, ma vengono anche seguiti da tutor e medici attraverso cure mediche per garantire la prevenzione sanitaria”, ha spiegato il dirigente partenopeo.
Si tratta di un vasto planning che attraverso il calcio sta facendo in modo che i più piccoli stiano anche avendo la possibilità di seguire dibattiti legati ai temi dell’etica sportiva coniugata a quella del vivere civile. Non le solite banali lezioni, ma momenti di forte impatto sociale per destare sentimenti collettivi di unione e moralità. Si cerca di recuperare, nelle ore che anticipano le gare, il vero spirito del calcio dilettantistico, nato come fenomeno aggregativo e sviluppatosi, poi, secondo strade che hanno portato nei decenni agli scandali ed ai pseudovalori che stiamo apprendendo anche nelle ultime ore attraverso le pagine della cronaca giudiziaria. Numerosi sono stati gli incontri tenuti su tematiche diverse: tra gli scopi del progetto c’è anche quello della promozione della pratica sportiva attraverso la sensibilizzazione dei ragazzi su tematiche come quelle dell’integrazione. Un’integrazione che è già stata forte tra le varie squadre delle diocesi che hanno partecipato al meeting.
Nel contempo, per i bambini, c’è la chance di svolgere diverse visite di prevenzione medica. Grazie a questi screening alcuni hanno scoperto e curato delle patologie che altrimenti non sarebbero venute alla luce. I baby-calciatori coinvolti nel progetto, durante le varie partite attraverso cui si sono sfidate le squadre delle diverse diocesi, sono stati sottoposti a degli accertamenti medici di prevenzione con strumenti di ultima generazione e con personale medico specializzato, in particolare nel settore cardiovascolare. Fondamentale è stato lo screening a cui sono stati sottoposti i ragazzi. “Questo progetto testimonia che la nostra presenza sul territorio è concreta ed attiva – ha chiosato Alessandro Formisano – Nel mese di ottobre, allo stadio San Paolo saranno premiati i vincitori del torneo prima di un match del Napoli”: una piccola soddisfazione per coloro che sperano di essere i campioni del futuro.

Di Nicoletta Romano

 

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