marsigliaMARSIGLIA –  All’interno della “Université Mediterranée de l’éco-citoyenneté” evento organizzato nell’ambito del progetto ILE – Initiatives Locales pour l’Environnement en Méditerrané – finanziato dal Programma IEVP CT Bacino del Mediterraneo 2007-2013 della Commissione Europea, è nata la rete europea delle organizzazioni ed istituzioni attive nel campo dell’eco-cittadinanza. 21 realtà provenienti da sette Paesi tra cui l’Italia, rappresentata dall’associazione Amesci, hanno deciso di connettersi per mettere in campo buone pratiche volte alla sensibilizzazione e al coinvolgimento della società civile, in particolare dei giovani, sul tema dello sviluppo sostenibile e della democrazia locale.
La costituenda rete europea si pone l’obiettivo di rafforzare la mobilitazione e le capacità dei giovani in materia ambientale nell’ottica di uno sviluppo economico che sia compatibile con la salvaguardia dell’ambiente e dei beni liberi, nonché di migliorare il riconoscimento del ruolo della società civile nelle politiche ambientali messe in campo nell’area mediterranea.
«La rete ILE rappresenta un importante connettore tra realtà che si occupano di cittadinanza attiva e di partecipazione. Il tema ambientale gioca un ruolo fondamentale nel percorso che deve condurci fuori dalla crisi economica e sociale che sta investendo l’Europa ed il nostro Paese» dichiara Enrico Maria Borrelli, Presidente Amesci, presente a Marsiglia. «La sensibilizzazione ed il coinvolgimento dei giovani in progetti di educazione ambientale sono la premessa fondamentale per la realizzazione di un cambiamento tale per cui lo sfruttamento delle risorse, la direzione degli investimenti, l’orientamento dello sviluppo tecnologico e i cambiamenti istituzionali siano resi coerenti con i bisogni futuri oltre che con gli attuali, così come previsto dal rapporto Brundtland, elaborato nel 1987 dalla Commissione mondiale sull’ambiente e lo sviluppo» spiega ancora il Presidente di Amesci.
 «Amesci, unico partner italiano della rete ILE, ha portato come contributo l’esperienza di impegno, anche in materia ambientale, che nel nostro Paese i giovani vivono grazie al Servizio Civile Nazionale», informa Borrelli. «L’occupabilità dei giovani passa anche attraverso la maturazione di competenze che siano collegate ai temi ambientali e della tutela delle risorse nelle emergenti professioni verdi. Per questo motivo lavoreremo con APARE, associazione francese capofila del progetto e della rete ILE, alla definizione di un progetto sperimentale di Servizio Civile Europeo in ambito ambientale e lo proporremo alle rispettive istituzioni nazionali nonché a quelle europee.»

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