hsGetImage-8TREVISO – «Per ogni vero falso invalido esiste un falso falso invalido. Per ognuno a cui è assegnato l’invalidità pur non avendone diritto esiste uno a cui viene negata pur avendone diritto». Questa la denuncia di Piero Valiante, presidente Emofilici di Castelfranco Veneto, che nel 2011 alla visita di controllo dell’inps di Milano, si è visto negare l’indennità di accompagnamento, riconosciutagli dieci anni prima. «Ho una rara malattia ereditaria, altamente invalidante per le articolazione – ha raccontato Piero –  ho già tre protesi, ma alla visita medica sono stato trattato subito come un falso invalido. È stata una  sensazione bruttissima, pesante per l’educazione che mi avevano dato i miei genitori». A Piero Valiante, nato in Cilento, ma costretto a causa della malattia ad emigrare al nord, viene addirittura chiesto, durante la visita di controllo, da quanto tempo sia malato, di una patologia genetica.
Così Piero, vero invalido, è finito nel calderone dei falsi invalidi. «Nel 2009 – ha sottolineato il presidente Emofilici – la politica decideva un piano di controlli delle invalidità per circa 300mila persone l’anno al fine di scovare  i “falsi invalidi”. I controlli sono sacrosanti – ha aggiunto, peccato, però siano state escluse, per legge, 12 macro-categorie,  tra cui “le malattie ereditarie” tra cui la mia patologia e che persone come me si siano viste negare un loro diritto».
Un diritto che Valiante sta lottando per riconquistare. Dopo una lunga trafila si è rivolto alla Corte Europea dei Diritto dell’uomo. «Difenderò la mia dignità finché non esalerò l’ultimo respiro – ha dichiarato Piero – ma, purtroppo, troppe persone non ne hanno la forza e la voglia e si scoraggiano facendo il “gioco” di politicanti, dirigenti e tecnocrati. Il nostro – ha concluso – è uno Stato “forte coi deboli e debole coi forti” che per tutelare e mantenere i privilegi, dei potenti ha letteralmente distrutto quelli delle persone più deboli e bisognose».

Di Emiliana Avellino

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