fefcondazione_provettaNAPOLI – Il vaccino contro l’Ebola parla napoletano. Sono nate, infatti, nei laboratori del Ceinge, Centro di Ingegneria Genetica del capoluogo partenopeo, le ricerche della italiana Okairos che ne ha sviluppato il brevetto. La notizia è stata diffusa da Franco Salvatore, fondatore e presidente del Ceinge, che ha sottolineato come «spesso, erroneamente, in Italia si pensi che puntare sulla ricerca sia un investimento a perdere e invece la ricerca, se ben fatta, può essere il vero volano dello sviluppo economico».
Un risultato importante per la Okairos, che nata nel 2007 da una costola di Merck Sharp & Dohme, fondata e guidata dal biologo molecolare Riccardo Cortese, è una delle aziende farmaceutiche più importanti del mondo. Acquisita, lo scorso anno, per 250 milioni di euro dalla multinazionale GlaxoSmithKline (Gsk)  la Okairos, che ha sviluppato la ricerca sul vaccino in due laboratori all’interno del Ceinge, entro dicembre, consegnerà circa diecimila dosi di vaccino all’Organizzazione Mondiale per la Sanità (Oms). La Gsk, inoltre, sta trattando con l’Oms per la fornitura, nel 2015, di un milione di dosi del vaccino che, al momento, appare come l’unico disponibile.
Soddisfazioni sono state espresse da Franco Salvatore . «Il Ceinge – ha sottolineato  -è un grande esempio di sviluppo economico e strutturale di un centro di ricerca. Nato nel 1984 come piccolo laboratorio nell’ambito dell’Università Federico II di Napoli, è oggi un centro di ricerca di eccellenza di fama internazionale con oltre 20 gruppi di ricerca, 250 ricercatori e un incubatore di imprese. La ricetta del successo della nostra ricerca – ha concluso Salvatore – sta nella selezione dei giovani in modo rigoroso e meritocratico e nelle collaborazioni internazionali che non sono fuga di cervelli ma proficui scambi di metodologia di studio e di ricerca».

Di Emiliana Avellino

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