NAPOLI – La casa di nonna Tina, un piccolo scantinato di Scampia, occupato abusivamente, racconta con amore della piccola Irene e dei suoi grandi occhi blu. Un grosso orsacchiotto poggiato sul divano, giocattoli, tante foto che la ritraggono: primo giorno di vita, un anno, due anni. Purtroppo, le istantanee e i momenti da immortalare, si fermano qui, perché Irene, da 6 mesi non può più giocare, sorridere, abbracciare il suo pupazzo preferito. La bimba, è affetta da cardiomiopatia dilatativa, una patologia, contratta a causa di un virus, che le ha dilatato il cuore fino a farlo diventare due volte più grande di quello di un adulto. La piccola, in coma farmacologico, in questi giorni, è stata trasferita da Napoli al Policlinico Sant’Orsola di Bologna, dove riceverà un cuore artificiale, mentre si aspetta con speranza ed ansia un vero e proprio trapianto che possa ridarle una nuova vita.
La storia, tragica, arriva da una periferia segnata da una povera quotidianità, che amplifica la disperazione di una famiglia dilaniata dal dolore. Un pianto, precede le poche parole della nonna, stremata. «Viviamo in condizioni critiche, non abbiamo soldi, lavoro. Mio figlio –padre della bimba- ha solo 18 anni, la madre 17. Non ce la facciamo più. Dobbiamo andare a Bologna, raggiungere il nostro angelo, assisterla, restare lì fin quando non starà bene, ma non ci sono risorse economiche. Siamo affranti».
«Non posso far altro che pregare –continua- e sognare la grande festa che Scampia le regalerà, quando farà ritorno a Napoli». Il quartiere, si è subito attivato, raccogliendo soldi per un primo viaggio, e lanciando appelli sui social. C’è necessità di coprire le spese di vitto ed alloggio per un lungo periodo. E’ per questo che l’sos si estende a tutti. La gara di solidarietà, è già partita. Per chi volesse dare un contributo, questo è il codice iban: IT74K0760103400000077827640, intestataria: Spasiano Emilia
di Carmela Cassese
