MILANO- Sono 44 milioni le persone nel mondo affette da demenza e  secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, questi numeri saranno destinati a raddoppiare ogni venti anni. Questi dati allarmanti, hanno, portato i leader mondiali del G8 (tenutosi a  Londra lo scorso 11 dicembre) a trovare accordi in merito alle misure da intraprendere per affrontare l’epidemia mondiale della demenza. «Non importa dove voi viviate- ha dichiarato David Cameron, Primo Ministro britannico- la demenza ruba le vite distruggendo famiglie. È per questo che siamo riuniti e siamo determinati a sconfiggerla. Abbiamo combattuto la malaria, il cancro- conclude – l’aids e ora voglio che l’11 dicembre 2013 sia ricordato come il giorno in cui é iniziata la lotta mondiale alla demenza».
GLI ACCORDI FUTURI  – Molti gli impegni che i Membri del G8 hanno deciso di portare avanti, tra cui l’esigenza di identificare entro il 2025 una cura o una terapia che modifichi, sostanzialmente, il decorso della malattia. Questo significa aumentare i fondi per la ricerca e il numero dei ricercatori coinvolti. Inoltre si vuole creare una  nuova figura, quello del Responsabile Mondiale sulla Demenza a sostegno di un approccio innovativo e che coordini le esperienze e gli sforzi internazionali per trovare nuove fonti di finanziamento, comprese quelle private, a sostegno dell’innovazione. Sviluppare un piano di azione internazionale per la ricerca per identificare e colmare i gap attuali. «L’Italia manca ancora di un piano di azione. E la collaborazione fra tutte le figure coinvolte è fondamentale per la buona riuscita di un programma – commenta Gabriella Salvini Porro, presidente Federazione Alzheimer Italia-. L’ obiettivo da raggiungere?creare una rete di servizi e assistenza sul territorio nazionale per non lasciare soli malati e familiari».
PER SAPERNE DI PIU’
Il documento completo del G8
 

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