POVERTàSALERNO – Dati eloquenti. Che lasciano poco spazio all’immaginazione e confermano un trend negativo. Il Dossier statistico povertà e risorse della Caritas Diocesana di Salerno, presentato sabato scorso, lascia senza fiato. E, a sorpresa ma non troppo, sottolinea la posizione difficile dei laureati: l’11% sfiora lo stato di indigenza. E bussa, insieme ad altre persone in difficoltà, alla porta della Chiesa per beni di primi necessità, per un lavoro, per assistenza medica. Un momento drammatico affrontato dai relatori presenti, monsignor Luigi Moretti, dal direttore della Caritas diocesana di Salerno, don Marco Russo, e dalla coordinatrice dell’equipe dell’Osservatorio delle povertà e delle risorse, la dottoressa Marialuisa Troccoli.
CRISI E POVERTA’ – Quanto illustrato è frutto di dati raccolti dai 23 centri d’ascolto diocesani della provincia di Salerno e da sette parrocchie con 8576 utenti che si sono rivolti loro per riuscire ad avere un aiuto. Dalle parole ai dati. I senza dimora sono stati 107 a rivolgersi a centri d’ascolto e parrocchie nel 2012. In crescita anche i laureati, chi ha studiato pensando di poter avere un futuro. Sono stati 404 i ‘titolati’ che hanno bussato alle parrocchie. Resta sempre elevatissimo il numero di disoccupati, inoccupati e pensionati (ben 675 sono stati gli italiani tra i 60 e gli 80 anni rivoltisi alla Caritas ed alla chiesa). Tanti stranieri (tra centri di ascolto e parrocchie ben 3.634 tra i 20 ed i 40 anni), ma soprattutto tantissimi italiani (4.942 tra i 30 ed i 50 anni): nessuno, ormai, sfugge alla povertà. Nel corso del 2012, poi, sono state le famiglie a risentire maggiormente dei contraccolpi della crisi economica, della mancanza di lavoro e di sostegno da parte delle istituzioni, con particolare riferimento alle cosiddette “famiglie spezzate” (divorzi, separazioni).

di Rosa Coppola

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