Pomigliano d'Arco-20131008-00044NAPOLI – «Il nostro Centro D’ascolto Lavoratori nasce per rispondere ad un’esigenza che riscontriamo da circa 3 anni, nel pieno spirito della legge Basaglia, cioè risolvere disturbi di carattere sociale prima che diventino patologia». A parlare è Maria Rosaria Laudando, psicoterapeuta del Centro di Igiene Mentale di Pomigliano d’Arco, che insieme ai suoi colleghi ha creato il primo sportello di ascolto per problematiche connesse al lavoro della provincia di Napoli, che sarà aperto il giovedì pomeriggio al centro “Borsellino e Adria”, in un locale confiscato alla camorra.
«Venivano da noi – continua la dottoressa Laudando – persone con senso di fallimento, depressione e attacchi di panico, derivate da problematiche connesse alla crisi economica e non ancora degenerate in patologia, quindi non di competenza di un centro di igiene mentale. Non a caso con questo punto d’ascolto abbiamo deciso di non rimanere all’interno del nostro ambulatorio, ma in uno spazio esterno, appoggiandoci a personale volontario ed offrendo un servizio gratuito e senza prescrizione medica, proprio perché non si tratta di pazienti, ma sono di persone che hanno bisogno di essere ascoltate. Ad esempio ci rivolgiamo anche alle donne che non hanno mai lavorato, ma portano addosso drammi che emergono nelle loro famiglie, dove ci sono giovani e padri con grandi difficoltà. Queste donne devono inventarsi continue forme di risparmio per mandare avanti la famiglia e allo stesso tempo cercare di stare vicino ai loro mariti che soffrono continui sensi di inadeguatezza di fronte ai figli».
LE ISTITUZIONI – «Il centro di igiene mentale ha ideato questa importante iniziativa, – commenta il sindaco di Pomigliano d’Arco Lello Russo – alla quale va tutto il nostro appoggio. La nostra amministrazione fa quello che può per cercare di aiutare i cittadini in difficoltà. È compito nostro tenere insieme tutte le istituzioni e le associazioni del territorio per il bene comune. Ad esempio abbiamo un dialogo permanente con le associazioni dei commerciati e stiamo raschiando il fondo del barile per organizzare iniziative sempre nuove.
Plauso arriva anche dal vescovo di Nola Beniamino Depalma, attraverso le parole di Don Aniello Tortora, responsabile diocesano della “pastorale del lavoro”: «Non sono qui per benedire e basta, – ha commentato durante l’inaugurazione – anche perché tutti noi dobbiamo “dire bene” di questo centro d’ascolto per costruire insieme quella che Paolo VI definiva la civiltà dell’amore. Sono sicuro che i due concetti chiave di Papa Francesco, cioè solidarietà e bene comune, saranno il faro guida anche di questo centro. Nelle parrocchie vediamo tutti i giorni persone disperate, depresse e confuse. Sanno benissimo che non risolveranno i loro problemi, ma hanno bisogno di essere ascoltate, perché l’ascolto è anche empatia e speranza».
UNA NUOVA RETE SOCIALE – «Il nostro auspicio – racconta Giovanni Fontana, uno degli operatori del centro di igiene mentale – è che questo sportello sia l’inizio di una rete sociale tra lavoratori e istituzioni, così da costruire insieme nuove possibilità di sviluppo, anche fuori dai nostri confini. Per questo abbiamo preso contatti con altre realtà simili a questa, come Termini Imerese, Arese e Padova, per condividere idee ed esperienze».
LA POLEMICA – Carmine Coppola, responsabile del centro d’igiene mentale, ha anche risposto a chi vedeva in questa iniziativa un modo per “aggrapparsi” ad una struttura pomiglianese, per evitare l’accorpamento con il centro di Marigliano, previsto dalla spending review: «I nostri posti di lavoro non sono a rischio, – ha sottolineato – anche spostandoci a Marigliano. L’accorpamento è però una grave perdita per il territorio. È vero anche che per la nostra sede attuale paghiamo un fitto oneroso, che non è più sostenibile. Il Comune ci ha messo a disposizione Villa Siani, un altro bene sequestrato alla camorra, ma si dovranno fare grossi lavori di adeguamento. Noi restiamo in attesa e continuiamo a svolgere al meglio il nostro lavoro».

 di Daniele De Somma

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