MINISTRO BRAY _ DIRETTORE RADIO 3 RAI SINIBALDIBARI – 2 weekend, 6 location coinvolte, 20 tra laboratori ed eventi, 16 incontri, 86 interventi ed un’unica idea condivisa: “Cambiare il futuro” non solo è possibile, ma è necessario al Sud e per l’intero Paese. Sono i numeri e l’obiettivo con cui si è conclusa a Bari la settima edizione di “Con il Sud” manifestazione che quest’anno la Fondazione omonima ha organizzato insieme alla X edizione del Forum del Libro, in collaborazione con l’associazione Presidi del libro.
L’INTERVENTO DEL MINISTRO – L’ultimo giorno dell’evento ha visto protagonista nel foyer del Teatro Petruzzelli, per la tavola rotonda “Verso il piano nazionale di promozione della lettura”, il ministro dei beni, delle attività culturali e del turismo Massimo Bray, che si è definito «particolarmente contento» riferendosi alle dichiarazioni dei due autorevoli esponenti del mondo dirigente italiano, Ignazio Visco governatore della Banca d’Italia, e Giuseppe Guzzetti presidente delle ACRI, i quali, intervenuti ad un precedente incontro dal tema “Investire in conoscenza” hanno sottolineato il valore della cultura. «Il decreto che abbiamo convertito in legge – spiega Bray – ha proprio questo significato, ritornare a credere nella cultura e nel valore che ha da un punto di vista di capacità per creare le condizioni di rilancio del Paese». Il governatore Visco, sempre durante il suo intervento alla manifestazione organizzata dalla Fondazione Con il Sud, ha detto che «studiare in Italia non conviene, perchè i laureati trovano lavoro come chi ha la licenza media». Di contro Bray ha affermato, rispondendo alle domande della stampa, che questo «è uno dei molti gridi di allarme e dobbiamo evitarlo. Si deve investire per migliorare sempre di più nelle nostre Università e nel sistema scolastico. Mi preoccupa questo flusso continuo dei nostri ragazzi costretti ad andare all’estero per costruire il loro futuro. Sono queste le risposte che dovremo essere in grado di dare per risolvere questa situazione».
Invece, sulla disparità della formazione tra sud e nord il ministro è «fermamente convinto che le realtà universitarie del Mezzogiorno siano di grande eccellenza come alcune del nord. È un Paese complesso che va analizzato in profondità».
L’INTERVISTA – Intervistato per l’occasione dal direttore di Radio3 Rai Marino Sinibaldi, il ministro Bray ha continuato affermando che «è indispensabile un piano nazionale per la lettura, perchè può essere un modo per avvicinare realmente i cittadini. Un piano che dovrà essere articolato in due cicli da tre anni l’uno. La promozione del libro non sarà concentrata solo sui grandi eventi, ma orientata su una serie di iniziative con l’obiettivo di fare rete tra librerie biblioteche ed editori». A non leggere nel nostro Paese è quasi il 54%. Il ministro, invece, crede che la lettura possa rappresentare un momento di condisione e partecipazione capace di far ricreare quell’idea di comunità smarrita. Aggiunge anche che «gli editori dovrebbero avere più coraggio ed investire nell’innovazione. Infine, e non per importanza, uno dei punti fondamentali del piano nazionale sarà «sensibilizzare alla lettura già dall’infanzia».
di Mariangela Pollonio

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