ROMA-  “La politica dei “campi nomadi”, che da anni caratterizza l’atteggiamento delle istituzioni italiane nei confronti di rom e sinti, si basa sull’assunto infondato per cui queste comunità sarebbero nomadi e ha alimentato, nel tempo, la loro ghettizzazione e segregazione. Per questo, è opportuno abrogare le Leggi regionali che istituzionalizzano i “campi nomadi” e promuovere politiche in favore dell’inclusione sociale di tali comunità”. E’ questa la sintesi della nuova Campagna “Stop all’apartheid dei Rom!”, che prende avvio quest’oggi, l’Associazione 21 luglio dice basta a ogni forma di discriminazione nei confronti dei rom e sinti che vivono nel nostro Paese. Nell’ambito della campagna, l’Associazione presenta il rapporto “Questione rom: Dal silenzio dello Stato alle risposta di Regioni e Province” in cui vengono analizzate nei dettagli le Leggi regionali che hanno portato alla creazione dei “campi nomadi”, e lancia l’appello nazionale con raccolta firme “Inclusione per le comunità rom e sinte in Italia” per chiedere ai Presidenti delle Regioni Lazio, Lombardia, Veneto, Piemonte,Emilia-Romagna, Sardegna, Friuli Venezia Giulia e Umbria l’immediata abrogazione delle rispettive Leggi regionali. Dei circa 170 mila rom e sinti che vivono in Italia, 40 mila vivono all’interno dei cosiddetti “campi nomadi”.

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