TURCHIA- In un rapporto pubblicato oggi, Amnesty International ha accusato le autorità turche di aver compiuto violazioni dei diritti umani di massa nel tentativo di sopprimere le proteste di Gezi Park, lo scorso giugno.
Il rapporto, ‘Le proteste di Gezi Park: la brutale negazione del diritto di manifestazione pacifica in Turchia’, descrive in dettaglio i peggiori eccessi nel comportamento violento della polizia durante le proteste, l’assenza di provvedimenti nei confronti dei responsabili e la successiva persecuzione nei confronti di chi prese parte a quegli eventi.
«Il tentativo di schiacciare il movimento di protesta di Gezi Park – ha dichiarato Andrew Gardner, esperto di Amnesty International sulla Turchia- ha comportato il ricorso a tutta una serie di violazioni dei diritti umani di ampia portata: dalla totale negazione del diritto di manifestazione pacifica alla violazione del diritto alla vita e alla liberta’ personale fino ai maltrattamenti e alla tortura».
Il rapporto di Amnesty International denuncia l’uso di proiettili veri, gas lacrimogeni, cannoni ad acqua, pallottole di plastica e pestaggi che hanno provocato oltre 8000 feriti durante le proteste. La morte di almeno tre manifestanti e’ stata collegata all’uso eccessivo della forza da parte della polizia. Il rapporto di Amnesty International mette in evidenza:
– le gravi percosse, subite dai manifestanti e da altre persone, che hanno causato un morto e numerosi feriti;
– l’uso di pallottole di plastica, da parte della polizia, dirette al capo e alla parte superiore del corpo;
– il lancio costante di gas lacrimogeni direttamente contro manifestanti, persone che assistevano alle proteste e, in alcuni casi, all’interno di edifici privati o strutture ospedaliere, col risultato che centinaia di persone sono rimaste ferite e, secondo le testimonianze, almeno una e’ morta;
– l’aggiunta di agenti chimici irritanti nei cannoni ad acqua;
– gli abusi sessuali nei confronti delle manifestanti;
– l’uso di proiettili veri, che hanno causato la morte di un manifestante.

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