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POTENZA – “Il bando della Regione Basilicata sulla misura 214 az.6 per l’Introduzione di tecniche di agricoltura conservativa sebbene nella sua formulazione appare come una modalità di utilizzo di risorse che l’Unione Europea indirizza verso misure agro ambientali destinabili alla riduzione di diserbanti e fitofarmaci di sintesi, va nella direzione di una forma di agricoltura che, invece, ne fa uso in modo consistente”. E’ per questo motivo che Legambiente Basilicata insieme all’Associazione UpBio (Unione Nazionale Produttori Biologici e Biodinamici – FederBio)  chiede la revoca immediata del Bando che stando a quanto sostiene l’associazione ambientalista “Assume in questo periodo un significato particolare in considerazione sia della procedura in atto per la discussione e l’ approvazione del PAN pesticidi che della fase di definizione della nuova programmazione dello Sviluppo Rurale”. Sempre secondo Legambiente, infatti, “Il provvedimento in questione è totalmente contraddittorio con gli obiettivi strategici delle politiche europee e del PSR e molto discutibile in merito all’utilizzo di risorse pubbliche vincolate a precisi obiettivi, indicatori di risultato e controlli”. Nella nota stampa diramata quest’oggi Legambiente rimarca la propria posizione “Non siamo pregiudizialmente contrari a tecniche di agricoltura conservativa ed in particolare alla minima lavorazione dei terreni che è utilizzata da anni in agricoltura biologica con ottimi risultati –  affermano Michele Monetta Presidente UPBIO, e Marco de Biasi Presidente Legambiente Basilicata Onlus –  ma occorre evitarne gli abusi”.
Nel bando, infatti, sono previsti interventi chimici a base di erbicidi e conseguente fertilizzazione chimica che rischierebbero di annullare i benefici ambientali delle tecniche di minima lavorazione. La paura, insomma, è che s’incrementi l’uso di pesticidi rispetto ad una misura che dovrebbe prevederne la sostituzione o riduzione. di Ma. Ma.
 
 

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