CAIRO – Escalation di violenza in Egitto. Decine di sostenitori del presidente egiziano Mohamed Morsi sarebbero stati uccisi stamattina all’alba dal fuoco dell’esercito contro una manifestazione in corso davanti alla sede della Guardia repubblicana al Cairo. Il portavoce del ministero della Salute egiziano afferma che sono state uccise almeno 42 persone. Il funzionario del ministero, Khaled el-Khatib, aggiunge che nella sparatoria sarebbero state ferite almeno 300 persone. Secondo la versione dei Fratelli musulmani, a sparare sono stati i militari. L’esercito riferisce invece di uomini armati che hanno aperto il fuoco quando alcuni manifestanti hanno provato a fare irruzione nell’edificio.
LO SCONTRO – Nello stesso attacco sarebbe morto anche un ufficiale dell’esercito, mentre altri 40 militari sarebbero rimasti feriti. In precedenza alcuni manifestanti avevano affermato che le forze dell’ordine stavano lanciando lacrimogeni ma anche usando proiettili veri per disperdere il loro sit-in.
SOLLEVAZIONE POPOLARE – La strage di oggi potrebbe portare il Paese sempre più vicino alla guerra civile. Il partito islamico egiziano Libertà e Giustizia del deposto presidente Mohamed Morsi ha infatti fatto appello a una «sollevazione» popolare, dopo il massacro.
dal Corriere.it

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