NAPOLI — La carica dei mille: da tutto il mondo per ripulire il Vesuvio. Fra poche ore, il Parco nazionale sarà invaso dai volontari di «Let’s Do It!» per un grande clean-up organizzato da Let’s Do It! Italy. L’evento di pulizia sarà il culmine della due giorni dell’8 e 9, domenica dalle 10 alle 14 circa, con appuntamento a via Montagnelle, Torre del Greco; via Campitelli, Terzigno e via Pisacane, Trecase. A seguire, un meeting dei volontari, per confrontarsi sull’esperienza vissuta e discutere sulle iniziative future. Nel tardo pomeriggio, infine, si festeggerà a Trecase, in via Pisacane, con i giocatori della squadra di rugby di Ponticelli. Ma la festa dell’ambiente comincia domani con iniziative e convegni ad Ercolano, fra via IV Novembre e corso Italia; al MAV, Museo Archeologico Virtuale, che ospita per tutta la giornata conferenze e tavole rotonde cui prenderanno parte rappresentanti istituzionali locali ed esperti dalle 10; il corso Italia, invece, sarà animato, dalle 10 alle 19 da un mercatino di associazioni, cooperative e privati cittadini che esporranno prodotti, progetti e idee «rigorosamente ecosostenibili». «Let’s do It! Vesuvio» è il primo evento di carattere internazionale di pulizia nel Parco nazionale partenopeo. Spiegano gli organizzatori: «Abbiamo favorito la creazione di una rete di cittadini, associazioni, comitati ed istituzioni per ottenere la bonifica del Parco, che chiederemo durante e dopo l’iniziativa. È prevista la partecipazione di circa mille persone, di cui un centinaio provenienti da tutto il mondo». Oltre ai ragazzi dello Sve, Servizio Volontario Europeo, e ai rappresentanti di «Let’s Do It! World» in arrivo dall’Estonia, hanno già confermato la loro presenza volontari da Grecia, Turchia, Francia, Spagna, Kosovo, Argentina e Stati Uniti. Il gruppo statunitense, in particolare, è formato da circa 40 persone. Let’s do It! World è un’organizzazione nata in Estonia con l’intento di realizzare l’ambizioso progetto di ripulire il paese in un solo giorno e nell’aprile 2008, quasi 50.000 persone, in una manciata di ore, insieme hanno liberato una enorme porzione del territorio, per un quarto forestale, da 10.000 tonnellate di rifiuti illegali. «È quel che occorrerebbe al Vesuvio», spiega Alessandro Iacuelli, esperto in materia che sta addestrando i «pulitori» volontari con mascherine e guanti, perché a Napoli sono soprattutto “speciali”, industriali, i rifiuti illegali. Tra tutte, il Parco nazionale napoletano, ad esempio, conserva anche una curiosa discarica abusiva di palline metalliche «colorate» («quasi giocattoli») a Madonna dell’Arco: «Sono residui di lavorazione di carrozzerie auto da stabilimenti piemontesi, per i quali non esiste alcuna forma di smaltimento, e vengono prodotti solo in quegli stabilimenti. Ora stanno qui». Ma c’è tanto altro sul Vesuvio, di tossico e nocivo. Allora, benvenuti i mille.
 

Luca Marconi da Corrieredelmezzogiorno.it 

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