_IGP1937_UcrainaKIEV – Chiamatelo pure il Paese degli orfani. In Ucraina i bambini stanno in strada, negli istituti, nei cosiddetti “orfanotrofi di transito”. È la fine della famiglia, intesa come elemento aggregante, come punto di riferimento e strumento capace di fornire valori e crescita. È una fine inesorabile, che dipende da molti fattori: una crisi che riguarda mezzo mondo ma che trova nel Paese dell’Europa dell’Est la sua capitale immorale. Quando abbandonano i bambini, le mamme ucraine firmano un documento che si chiama “scheda del rifiuto”. A volte non fanno neanche quello: semplicemente spariscono. Quando lo fanno, però, sono obbligati a motivare l’abbandono: “non posso educare mio figlio per motivi economici”, scrivono in prevalenza. È una ragione banalissima, ma fin troppo reale. Ma poi ci sono i disagi accessori: l’alcol, la tossicodipendenza, le relazioni incestuose. La legislazione ha previsto delle norme apposite per regolarizzare l’abbandono, anche per cercare di limitare i casi di infanticidio: ma nonostante ciò le statistiche riportano cifre pari a 300-350 delitti compiuti ogni anno.
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Da alcuni dati raccolti dalla Caritas Ambrosiana, emerge che in Ucraina i bambini abbandonati o orfani stabilmente residenti in un istituto sono circa 120.000. A questi si aggiungono i circa 25 mila bambini che ogni anno passano dagli orfanotrofi di transito (83 strutture in tutto il Paese). Questi orfanotrofi accolgono i bambini temporaneamente: poi vengono riportati alla famiglia o all’orfanotrofio vero e proprio. Si tratta per lo più di minori di età compresa tra gli 11 ed i 14 anni, in possesso, nel migliore dei casi, solo di un’istruzione primaria. In Ucraina, poi, ogni anno cresce il numero dei bambini che abita per strada, di questi il 5-10% sono orfani veri, ma la maggior parte di loro sono orfani sociali perché i genitori sono vivi ma non si prendono cura dei figli. Molti di questi minori vengono accolti dagli orfanotrofi di transito, dai quali, nella maggior parte dei casi, scappano per ritornare sulla strada. E quasi sempre questi bambini di strada fanno uso sia di droghe che di alcool, cominciano a fumare da 5-6 anni e conducono una vita sessuale disordinata. Sopravvivono grazie all’elemosina, spesso anche con i furti, mentre ci sono altri che guadagnano lavando macchine. Molto spesso, le ragazze si prostituiscono. Cresce anche il dato sull’evasione scolastica: anche se l’Ucraina ancora rimane uno dei paesi più istruiti del mondo, secondo i dati del Ministero d’Istruzione, 36 mila piccoli ucraini non hanno frequentato fino all’ultimo anno scolastico.
LE MALATTIE. Un’altra emergenza per i bambini in Ucraina è la diffusione dell’Aids : il numero degli ammalati si avvicina a un quarto di milione, il 75 % dei quali sono giovani tra i 15 e i 29 anni. Questa malattia mortale è diventata un’epidemia nel 1997, ma, per mancanza di finanziamenti, l’osservazione degli ammalati di Aids e le metodologie di controllo e di cura sono lontane da quelle più moderne. Soltanto dopo 18 mesi i dottori riescono ad essere sicuri se il bambino è o meno malato. Non va meglio con le altre patologie: il 60% di quelli che entra a scuola ha già disturbi somatici o psichiatrici. Sta aumentando anche il numero dei bambini con malattie psiconeurologiche (328.800), malattie del sistema nervoso e sensoriale (1,3 milioni) e il 10% del numero totale dei bambini che entra nella prima classe della scuola ha un ritardo dello sviluppo psichico. Gran parte degli alunni non ha sviluppato le proprie conoscenze emozionali, sentimentali, intellettuali e non ha una propria volontà; oltre a questo hanno anche problemi nell’instaurare amicizia, dialoghi e quindi di inserimento nei vari gruppi. Ci sono frequenti casi di malattie al sistema immunologico, si riscontrano: bronchiti e polmoniti croniche, infiammazioni del sistema digestivo, infiammazioni delle vie urinarie e problemi alla tiroide.
I DISABILI. Va un po’ meglio con le disabilità. Dal 1993 il numero dei bambini in Ucraina è diminuito fino ad 1,4 milioni in meno, mentre quello dei bambini invalidi è aumentato di 28.500 individui (un aumento dall’ 1,1 al 1,6% ). Per questi bambini ci sono varie possibilità di studio: esistono 58 istituti nei quali sono iscritti 7.947 bambini che possono imparare un mestiere; inoltre ci sono 401 scuole che hanno iscritti 68.664 bambini invalidi. Il numero totale dei bambini invalidi secondo i dati del 1999 è 150,3 mila. Il primo posto viene occupato dalle malattie del sistema nervoso.

di Francesco Gravetti

foto di Salvatore Alfano

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