admopugliaBARI – Seguono la carovana del Giro d’Italia 2013. Tappa per tappa. Regione per regione. Tagliano il traguardo prima dei ciclisti, prima della Maglia Rosa. Perché nell’attesa che arrivi il gruppo, incontrano gli sportivi, i tifosi, i giovani. E spiegano che è possibile combattere le leucemie, i linfomi, il mieloma e le altre neoplasie del sangue. E’ possibile attraverso la donazione. Loro sono i volontari dell’ADMO, l’Associazione Donatori Midollo Osseo, che quest’anno per la prima volta partecipa alla 96° edizione del Giro d’Italia, che dal 4 al 26 maggio attraversa le strade della Penisola tra volate, scalate e corse a cronometro. Senza dimenticare gli “scatti”, come quelli di solidarietà tesi a sensibilizzare, soprattutto i ragazzi, a diventare donatori di midollo osseo.
MAGLIA “ROSA” – Nella carovana della corsa Rosa, quindi, quest’anno c’è anche un veicolo “vestito” con le insegne dell’ADMO. Trasporta i dieci volontari dell’associazione che percorreranno le 21 tappe del Giro per dare risposte, informazioni, spiegare l’iter burocratico e l’impegno personale di chi decide di iscriversi diventando un potenziale donatore di midollo osseo. Nella squadra dei volontari anche Domenico Magnifico, presidente dell’ADMO Puglia, che segue la carovana dalla prima tappa, quella di Napoli. «Il nostro obiettivo principale è quello di far conoscere le attività dell’associazione, le sue finalità e quanto sia importante diventare dei potenziali donatori di midollo osseo – spiega Magnifico – . Attraverso il Giro d’Italia abbiamo la possibilità di raggiungere anche dei luoghi, delle città dove l’ADMO non è molto conosciuta e divulgare tutte le informazioni possibili per aumentare il numero degli iscritti».
CORSA PER LA VITA – Per questo, «noi siamo al seguito della carovana ed arriviamo al traguardo prima dei corridori per creare dei punti di incontro con la gente». Tanti i giovani ed i corridori della corsa che in queste prime tappe si sono rivolti ai volontari per approfondire il tema della donazione del midollo osseo e della compatibilità, elemento indispensabile per poter effettuare il trapianto. «Il Giro d’Italia – prosegue Magnifico – è un po’ la metafora del senso della donazione. Perché donare è una corsa per la vita, è l’unico traguardo possibile per salvare un’altra persona». E se in Puglia i potenziali donatori sono circa 15.500, in Italia sono quasi 340mila. Ma essere iscritti all’ADMO, alle volte, può non bastare. «La speranza di trovare un midollo compatibile per il trapianto – ricorda Magnifico – è legata all’esistenza del maggior numero possibile di donatori volontari tipizzati, dei quali sono già note le caratteristiche genetiche, registrate in una banca dati». Per questo, servono sempre più iscritti. Per questo, l’associazione ha deciso di “pedalare” per l’Italia e di scattare per creare una nuova cultura della donazione.

di Emiliano Moccia

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