MILANO – Mario Balotelli risponde presente al ministro per l’Integrazione Cécile Kyenge e si dichiara pronto da subito per un ruolo da testimonial di una campagna istituzionale in favore dello ius soli. «Sono sempre disponibile per la lotta al razzismo e alle discriminazioni», ha spiegato il fuoriclasse del Milan e della Nazionale Balotelli, che è nato a Palermo da genitori ghanesi e ha ricevuto la cittadinanza italiana soltanto con il compimento della maggiore età. Ieri il ministro per l’Integrazione Cécile Kyenge, ospite della trasmissione di Lucia Annunziata In mezz’ora, ha parlato dell’idea di un ruolo da testimonial perla legge sulla cittadinanza: «Balotelli non lo conosco personalmente, so che lui sta subendo atti di razzismo, è sotto pressione, ma riesce a testa alta a dare un forte contributo all’Italia, che è il nostro Paese. Averlo come testimonial sarebbe una buona idea». E Balotelli le ha risposto subito dopo la partita Milan-Torino, in cui ha anche segnato il gol della vittoria: «Sono disponibile a ogni iniziativa o proposta che provenga dalle istituzioni, tesa alla lotta al razzismo e alle discriminazioni». «Ben venga Balotelli come testimonial dei diritti», ha poi promosso l’iniziativa Renato Schifani, presidente dei senatori del Pdl che, però, ha anche invitato il premier Enrico Letta a richiamare i suoi ministri a maggiore cautela quando si parla di temi che non rientrano nel programma di governo. Intervistato da SkyTg24, Schifani ha spiegato «Questo è un governo di servizio, ma quello che ha detto il ministro Kyenge non rientra nel programma. Credo sia necessario che in queste ore di avvio delicato del lavoro dell’esecutivo il premier spieghi ai propri ministri che una maggiore sobrietà su temi non discussi tra la maggioranza sarebbe auspicabile, altrimenti gli stessi ministri potrebbero creare nocumento al governo stesso»

Corriere della Sera, edizione del 6 maggio 2013

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