Omofobia_Wilfred_De_Bruijn_2PARIGI – Wilfried de Bruijn camminava per le strade del XIX arrondissement mano nella mano con Olivier, il suo compagno, di ritorno da una serata con amici. La strada di casa, nella notte tra sabato e domenica, è diventata però lo scenario di un’aggressione cruenta ai danni dei due uomini, prima scherniti, poi torturati. Perché gay. Wilfried è finito in ospedale, risvegliandosi poco dopo il pestaggio ricordando poco o niente, se non fosse stato per le ossa intorno all’occhio fratturate, un dente rotto, contusioni e lividi su tutto il volto.
Nella stessa notte un gruppo di manifestanti del Printemps Français, attivisti contro il «mariage pour tous» (matrimonio per tutti, voluto dal governo di Hollande per riconoscere il diritto di sposarsi anche alle coppie omosessuali, ndr), vandalizzava la sede del Printemps des assoces de l’inter-LGBT di Blancs Manteaux, il salone che sempre nello scorso fine settimana aveva ospitato conferenze politiche sulla questione dei diritti della comunità LGBT francese. Per rivendicare l’operazione, denominata «commando» per riprendere il linguaggio militare, gli attivisti hanno pubblicato un video in cui appaiono a volto coperto mentre affiggono manifesti sulla facciata della sede del salone ed eliminano lo striscione dell’associazione.
LE FERITE DELL’OMOFOBIA – Dopo essere tornato a casa insieme ad Olivier, Wilfried ha chiesto al suo compagno di togliere o coprire tutti gli specchi di casa sostenendo: «Non voglio vedere il volto dell’omofobia ogni cinque minuti in casa mia». Ciononostante, l’accaduto ha spinto l’uomo a non nascondersi e a non confinarsi lontano dalla società, ma ha deciso di pubblicare sul suo profilo facebook e in modalità pubblica, visibile quindi a ogni utente del social network, il suo volto tumefatto dalle percosse, aggiungendo accanto una piccola, ma efficace didascalia in inglese, che recita così: «Mi dispiace mostrarvi questo. È il volto dell’omofobia. La scorsa notte nel XIX arrondissement di Parigi, io e Olivier siamo stati picchiati solo perché camminavamo a braccetto. Mi sono risvegliato in ambulanza, ricoperto di sangue, con un dente roto e le ossa intorno all’occhio fratturate. Adesso sono a casa. Molto triste. Olivier sip render cura di me. Non potrò tornare a lavoro prima di 10 giorni».
UN’ASSEMBLEA CONTRO L’OMOFOBIA – Il volto tumefatto di Wilfried è stato computerizzato e modificato in bianco e nero, per essere utilizzato in occasione dell’assemblea indetta a Parigi, nel quartiere Marais il prossimo mercoledì 10 aprile, in seguito agli avvenimenti dello scorso sabato. L’incontro è stato organizzato dalle associazioni attiviste Act Up-Paris, il Collectif Oui Oui Oui e molte altre ancora e si batterà contro le disuguaglianze e le discriminazioni legali che tutt’oggi esistono ancora in oltralpe.
PER SAPERNE DI PIU’

Il profilo Facebook di Wilfried de Bruijn 

di Claudia Di Perna

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