ROMA – “Il Parlamento appena insediatosi, che raccoglie molte donne, tanti giovani e porta nelle istituzioni nuove sensibilità ed esperienze professionali importanti, insieme al prossimo Governo mettano fra le priorità della propria agenda bambini e adolescenti e risolvano alcune questioni sul tappeto da troppo tempo”. Così, in una lettera pubblicata oggi sul Corriere della Sera, Vincenzo Spadafora, Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza, scrive ai nuovi parlamentari ed ai Presidenti di Camera e Senato. “Li vediamo ogni giorno, nelle nostre case, per le strade, in tv. Spesso ci riempiono la vita, e sono loro ad insegnarci le vere priorità – continua Spadafora – In Italia fra bambini e adolescenti si contano 11 milioni di «persone», di «cittadini». Uso questi termini perché i bambini e gli adolescenti sono già persone, già cittadini”. In questi giorni, durante i quali, dopo le consultazioni con il Presidente Napolitano, si attende di conoscere le prime proposte di Governo, il Garante Spadafora con la sua lettera indica alla politica cinque punti fondamentali in materia di minori: “Garantire ad ogni bambino ed adolescente che vive in Italia, dentro o fuori la propria famiglia, strumenti e risorse per un livello di vita dignitoso. Definire i livelli essenziali delle prestazioni, senza disuguaglianze nell’accesso a opportunità e diritti. Investire nel sostegno allo studio e rimuovere le cause della dispersione scolastica. Assicurare il diritto alla cittadinanza dei figli di immigrati residenti in Italia. Promuovere la riforma della giustizia minorile, anche per garantire alle persone di minore età coinvolte in procedimenti civili o penali una giustizia a loro misura. Fare in modo che le politiche per l’infanzia e l’adolescenza abbiano una chiara regia, evitando che l’eccessiva suddivisione delle competenze sia sinonimo di dispersione delle risorse col rischio di compromettere i risultati”. Per Spadafora il problema principale è la povertà, sono infatti “quasi due milioni i bambini e gli adolescenti che vivono in famiglie povere. A loro vengono negati i diritti fondamentali: istruzione, salute, inserimento sociale. Per questo c’è certamente bisogno di un Parlamento e di un Governo con una visione chiara sulle prospettive da dare all’Italia e alle nuove generazioni”.

di Mirella D’Ambrosio

 

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