ROMA. È arrivata nella capitale, alla presenza di tre protagoniste attiviste della Primavera Araba: Sarah Sirgany, giornalista free-lance egiziana, Sihem Bensedrine, giornalista e attivista tunisina e Sally Toma, psichiatra egiziana, la richiesta di sostenere la parità di genere nei sistemi legislativi dei paesi nord africani.
LA RELAZIONE COSTA. Presentata al Parlamento  Europeo e già approvata il 19 febbraio con la grande maggioranza in Commissione FEMM ( Commissione del Parlamento Europeo per i diritti delle donne e le pari opportunità)  aprirà la prossima sessione plenaria del Parlamento Europeo, con lo scopo di sostenere e promuovere il ruolo delle donne  nella fase politica aperta dalla Primavera Araba.
LA RICHIESTA DEI DIRITTI DA PARTE DELLE DONNE ATTIVISTE.  «I diritti delle donne non sono problematiche separate dal contesto socio-politico generale – ha affermato Sarah Singary-  La lotta contro abuso sessuale non è diversa dalla lotta contro la tortura, io stessa, non temo le pallottole né le botte ma l’unica cosa che può fermarmi dal partecipare alle proteste è il crescente pericolo di stupri e molestie». La giornalista Sihem Bensedrine, ha sottolineato: «La transizione è più difficile della rivoluzione, perché dopo aver smantellato un sistema bisogna costruirne uno nuovo». Infine Silvia Costa, promotrice della Relazione Costa sulla situazione della donna in Nord Africa ha aggiunto: «L’Unione Europea  può essere decisiva per aiutare i suoi vicini meridionali a raggiungere ciò che i sollevamenti popolari chiedevano: più democrazia, più libertà e più giustizia. L’uguaglianza di genere e i diritti delle donne devono pertanto essere una priorità assoluta e i progressi in questo devono essere esaminati al momento della valutazione degli impegni dei partner, nell’ambito dell’approccio “more for more”, ovvero più sostegno attraverso il Partenariato euromediterraneo contro più impegno per diritti e democrazia».

di Paola Grasso

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