valeria_golinoROMA. Valeria Golino, testimonial d’eccezione di Greenpeace, sfida il mondo internazionale dell’Alta moda sui temi ambientali. Il “guanto della sfida”, simbolo della campagna del movimento ambientalista, è stato lanciato a quindici case di moda italiane e francesi, insieme ad un questionario di venticinque domande riguardanti le politiche degli acquisti della pelle (spesso derivante dagli allevamenti di bestiame che deforestano l’Amazzonia) e della carta per il packaging di lusso. In particolare, Greenpeace chiede se la carta è prodotta da multinazionali come quelle che in Indonesia distruggono le foreste pluviali e l’habitat delle ultime tigri di Sumatra, mandando al macero il patrimonio delle foreste pluviali, trasformandolo in scatole e sacchetti per i nostri acquisti. I quesiti posti alle aziende sono finalizzati anche al controllo della produzione e della lavorazione dei tessuti. Spesso sono utilizzate sostanze tossiche che potrebbero compromettere le risorse idriche globali: in Cina, in Messico ed in altre regioni del Sud del mondo, l’uso di sostanze chimiche tossiche nei cicli produttivi dell’industria tessile compromette gravemente la salute pubblica e le risorse idriche globali. L’intento è quello di scoprire cosa fa l’Alta Moda per evitare che i suoi prodotti non siano responsabili della deforestazione e dell’inquinamento delle risorse idriche del Pianeta. Proteggere e salvaguardare il nostro pianeta dovrebbe diventare una priorità di tutti, anche delle grandi case di moda. Un video intenso, diretto da Anna Negri, ha immortalato la voce, l’espressione e la fisicità dirompente dell’attrice. Realizzato a sostegno di una campagna di sensibilizzazione, mostra le politiche ambientali da adottare. Il video “Let’s Clean Up Fashion” è stato realizzato dall’agenzia Grey Milano e prodotto dalla casa di produzione The Family.

È stata, inoltre, elaborata una classifica “The Fashion Duel”, dove le aziende sono state valutate in base alla trasparenza delle filiere produttive e alla disponibilità ad impegnarsi seriamente ad adottare politiche contrarie alla deforestazione e all’inquinamento. In testa alla classifica, Valentino Fashion Group, l’unico brand a raggiungere gli ambiziosi obiettivi Deforestazione Zero e Scarichi Zero nelle propria produzione, marchi come Dolce&Gabbana, Chanel, Hermès, Prada, Alberta Ferretti e Trussardi non hanno nemmeno risposto al questionario. Al fine di spingere gli ultimi in classifica ad accettare la sfida per una moda più pulita, Greenpeace chiede ai consumatori di sfidare le case d’alta moda firmando la petizione sul sito www.thefashionduel.com.
«Chanel, Prada e Dolce & Gabbana sono nomi riconosciuti a livello mondiale e da oggi hanno l’opportunità di dettare il vero nuovo trend del settore: tutelare il nostro Pianeta. – afferma Chiara Campione, responsabile del progetto The Fashion Duel di Greenpeace Italia. – A questi brand chiediamo di impegnarsi da subito per eliminare le sostanze chimiche pericolose dalla loro filiera produttiva e mettere in atto delle misure concrete per evitare il rischio di contaminazione da fenomeni come la deforestazione. Se uno dei leader dell’Alta moda come Valentino l’ha fatto, dagli altri non ci aspettiamo di meno.»

di Rosa Ambrosio

 
 

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