BARI. È un edificio progettato per accogliere soprattutto quei disabili che potrebbero rimanere col tempo senza genitori. Nel centro, infatti, saranno seguiti ventiquattrore su ventiquattro da uno staff specializzato da cui continueranno a ricevere terapie adeguate e quel calore umano che non sostituisce nessuna cura.
IL PROGETTO – Far valere il diritto ad una vita extrafamiliare, a cui non rinunciare a priori, è uno degli obiettivi perseguiti dall’associazione Unitinsieme onlus, che dopo aver avuto l’immobile in concessione pluriennale dal comune di Bari, lo ha interamente ristrutturato ad un costo complessivo di 680 mila euro, di cui circa il 40% è stato finanziato dalla Regione Puglia, nell’ambito del P.O. Fesr 2007 – 2013, 310 mila euro sono in prestito per 15 anni dalla Banca Popolare di Bari con fidejussione del Comune capoluogo e il resto concesso da benefattori.
LA RACCOLTA FONDI – Da novembre 2012 è partito già il pagamento del mutuo di 2500 euro al mese. Nasce da qui l’esigenza di avviare una campagna di raccolta fondi. Si può sostenere il progetto con una “donazione liberale”, detraibile dalla denuncia dei redditi (per info 080.501.36.77 –nostra casa@unitinsieme.it).
LA STRUTTURA – Il palazzo risale agli anni Trenta ed è stato utilizzato fino al 2000 come scuola materna ed elementare. Sito in zona Stanic, in via Bruno Buozzi, vuole anche essere un segnale di inclusione sociale in un quartiere popolare restato negli anni un po’ ai margini. La struttura sarà costituita da una Comunità residenziale socio-riabilitativa, denominata Dopo di Noi, con 10 stanze dove potranno essere ospitate stabilmente fino a 20 persone disabili prive del sostegno familiare, e da un Centro diurno socio-educativo e riabilitativo rivolto a persone con disabilità fisico-intellettiva medio-lieve, dove potranno essere accolte quotidianamente fino a 30 persone. In entrambe i casi, verranno accolti disabili dai 18 ai 65 anni, a seconda della gravità dell’handicap. Unitinsieme, che funge da soggetto responsabile ha affidato la gestione interna alla cooperativa Arco Iris, che garantisce nell’organico operatori idonei a svolgere le attività previste, figure utili anche ad ottenere l’ “autorizzazione al funzionamento”, per cui non bastano determinate caratteristiche architettoniche. Ad oggi è prevista a carico del disabile una quota pari ad 1/3 della diaria giornaliera. Per azzerarla Unitinsieme ha richiesto una convenzione con Asl e Comune di Bari.

di Mariangela Pollonio

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