SALERNO. «Era preferibile rimanere nelle baracche, stavamo meglio. Lì, nei prefabbricati, i miei figli non si sono mai ammalati. Qui nelle case nuove le infiltrazioni d’acqua ci stanno uccidendo. Il Comune deve aiutarci». Non è una provocazione. E non è un grido d’aiuto isolato. Basta recarsi a Pregiato, collinare frazione di Cava de’ Tirreni, dove vivono le 72 famiglie assegnatarie degli alloggi popolari per capire che le case ’nuove di zecca’consegnate solo nell’estate scorsa stanno diventando un ‘caso’. Una situazione quasi pirandelliana se si pensa che i terremotati hanno atteso anche trenta anni per abbandonare le lamiere, i tetti di amianto ed avere un tetto degno di questo nome sulla testa.
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I RESIDENTI. Ma, qual è il problema di tanto malumore tra le famiglie tutte? Le palazzine colorate, così ribattezzate per la facciata esterna dipinta in modo variegato, registrano infiltrazioni d’acqua: nei sottoscala, nelle scale, negli appartamenti. E ancora: i pianerottoli sono privi di finestroni. I termosifoni sono stati installati ma l’acquisto delle caldaie è a discrezione delle famiglie. «Una caldaia costa intorno ai mille euro – spiega Filomena, marito disoccupato, madre di tre figli, uno con problemi, come li definisce lei stessa – Non ce lo possiamo permettere. Dormiamo con i cappotti e qualche coperta in più». Ma è l’acqua il vero problema di questi alloggi. Si parte da alcuni sottoscala, allagati. E non bisogna attendere la pioggia per assistere alla formazione di mini vasche. Le mattonelle esterne ai vani delle fondamenta si staccano, in modo evidente. E si rischia di cadere. Una volta raggiunte gli alloggi basta guadare le pareti e i mobili per capire che la muffa sta avendo la meglio. L’umidità la fa da padrona. E capita anche per i pavimenti che appaiono come appena lavati. Ma non è così.
Le donne si arrangiano e le più ‘fortunate’ si affidano a i mariti abili nei lavori domestici. Ma sono opere quotidiane perché il problema si ripropone. Tanto da spingere gli assegnatari a scrivere lettere di aiuto e protesta al Comune invitando, parallelamente, i funzionari ad eseguire sopralluoghi. Ora lo ‘scandalo’ potrebbe diventare un effetto boomerang per l’amministrazione comunale alle prese con la consegna, a breve, di altri 18 alloggi –gemelli attigui a quelli di Pregiato. Ma i tempi potrebbero slittare (la data iniziale era prevista già l’anno scorso, a novembre) proprio per una verifica ulteriore agli immobili. Magari quanto si registra nei nuovi alloggi servirà per evitare che si ripeta in quelli nuovi. Frattanto, l’ex sindaco della città, Luigi Gravagnuolo, durante lo scorso consiglio comunale, ha evidenziato l’esecuzione non perfetta dei lavori, a Pregiato ma anche in località come Santa Maria del Rovo e Passiano, tanto da richiederne i danni alla ditta esecutrice dell’opera. Il tutto ora è focalizzato sulle cause delle infiltrazioni: i materiali usati e il metodo di inserimento di alcuni pannelli sembrano gli indiziati maggiori.

di Rosa Coppola

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