ROMA – I corpi carbonizzati di due clochard di nazionalità somala tra i 25 e i 30 anni sono stati ritrovati domenica mattina dai Vigili del Fuoco nel sottopasso di Corso Italia a Roma, dove si era sviluppato un incendio. Le fiamme sono divampate intorno alle 4.30 di notte. Da tempo ci sono delle polemiche perché il sottopasso di Corso Italia è ogni notte rifugio di clochard e senza fissa dimora.

ALEMANNO: RICOVERO COATTO – Il sindaco Alemanno dice: «C’è una proposta del consigliere Tredicine di un’ordinanza per il ricovero coatto dei senza fissa dimora. Purtroppo non si può fare perché la legge attuale ritiene una violazione dei diritti della persona fare ricoveri senza il consenso, anche quando questa si colloca in zone pericolose». Rilancia il sindaco: «Tra le mie proposte come Comune di Roma alle forze politiche c’è quella di una proposta di legge che permetta di intervenire anche in modo coatto contro le situazioni di nomadi e clochard che si vanno a collocare in zone pericolose e che mettono a repentaglio la loro sicurezza. Serve questo potere, altrimenti, non possiamo intervenire. Noi sgombriamo le aree, ma ci ritornano per loro scelta rifiutando i luoghi di assistenza».

A DUE PASSI DA VIA VENETO – I due erano all’interno di una piccola nicchia di uno dei sottopassi del Muro Torto, a due passi da via Veneto. L’ipotesi più probabile è che per scaldarsi dal freddo, nel corso della notte abbiano acceso qualcosa che poi ha innescato l’incendio. Probabilmente cartoni che i due hanno raccolto fuori da un supermercato della zona. Un testimone li avrebbe visti mentre scendevano nel sottopasso dove sono state trovate anche bottiglie di whisky vuote. Quando i vigili del fuoco sono arrivati per spegnere l’incendio, avvertiti da alcuni passanti, per i due non c’era più niente da fare.

Rinaldo Frignani e Redazione Roma Online www.corriere.it

foto di Mario Proto

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