BRINDISI – Riprende l’estrazione di petrolio al largo delle coste di Brindisi da parte dell’Eni e riprende immediatamente anche la protesta da parte delle associazioni ambientaliste, tanto più che l’attività estrattiva è tornata a pieno regime proprio a poche ore dal preoccupante episodio verificatosi, sempre in Adriatico, al largo delle coste abruzzesi, dove proprio in prossimità di un impianto per l’estrazione di petrolio si è verificato uno sversamento tale da originare una chiazza di petrolio visibile sulla superficie del mare di circa mille metri di estensione.
In particolare, nel cantiere petrolifero al largo di Brindisi, noto come “Campo Aquila”, pare sia stata autorizzata la sostituzione della nave «Fpso Firenze» con una nuova unità – sempre specializzata in questo tipo attività – ma in grado di svolgere quel lavoro garantendo standard di sicurezza più elevati. Nella cittadina pugliese prevale la tensione. Il Comitato “No Petrolio, Sì Energie Rinnovabili” ha chiesto al governatore Vendola, al Presidente Introna, all’Assessore Nicastro, nonché ai membri della Conferenza dei Presidenti delle Assemblee legislative delle Regioni e delle Province autonome, di adoperarsi in tutte le forme possibili per arginare il processo di trivellazione in atto, offensivo della nuova e acquisita sensibilità di interi territori.

di f.g.

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