LONDRA. L’originale idea è di Becky Adams, ex tenutaria di case di appuntamenti: costituire un’associazione chiamata ParaDoxies per tutti i disabili desiderosi di poter usufruire di prestazioni sessuali come qualunque persona normale.
E così, verrà aperta nel 2014, nel Buckinghamshire, in Inghilterra, una casa chiusa per disabili, dove prostitute d’alto rango, le cosiddette escort, offrono gratuitamente e volontariamente le loro prestazioni. Addirittura Adams cerca coloro che possano ospitare i disabili nei loro appartamenti, a patto che siano dotati di ascensori e rampe accessibili.
L’IDEA. Le case chiuse in Inghilterra sono illegali, ma lei fa fronte al problema spiegando che in realtà non si tratta di una vera e propria casa di appuntamenti, poiché queste hanno uno scopo nobile: quello di educare i disabili ad una sessualità sana.
«Hanno esattamente i bisogni di qualunque persona normodotata, che sia sposarsi e formare una famiglia o, come in questo caso, poter avvicinare una persona estranea senza alcun timore e poter prendere confidenza con il proprio corpo, anche sotto quell’aspetto», specifica Adams, la quale crede che aprire il “centro” sia un modo per i clienti di accettare la propria malattia e, soprattutto, prendere confidenza con se stessi e con gli altri.
Si tratta della cosiddetta assistenza sessuale, che si differenzia dalla prostituzione, perché fatta empaticamente e perché mira a trasmettere benessere erotico-affettivo.

di Francesca Curcio

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