NAPOLI. Valorizzare le risorse e le competenze del territorio, per sostenere ed incrementare la partecipazione, la cooperazione, le esperienze di auto mutuo aiuto ed attivare forme di aiuto leggere a fasce sociali a rischio. Sono queste le finalità delle “Agenzie di Cittadinanza”, al centro di un bando, presentato a Palazzo San Giacomo, che nasce dalla collaborazione tra il Centro di Servizio per il Volontariato (CSV) di Napoli il Comune di Napoli.
Il bando ha un budget complessivo di 430mila euro (diviso al 50% tra Comune e Csv) e mira alla realizzazione di una Agenzia di Cittadinanza per ogni Municipalità, mettendo quindi 43mila euro a disposizione di ognuna. Destinatari del bando, le organizzazioni di volontariato di Napoli e Provincia in rete con altri soggetti del Terzo Settore.
DE STEFANO. Tra i progetti previsti, l’organizzazione di una banca del tempo e delle risorse; l’attivazione e la gestione di un servizio di assistenza rivolto a persone anziane (grazie a corsi di formazione realizzati da Italia Lavoro); la promozione di forme di mutualismo tra i cittadini.
“Le Agenzie di Cittadinanza, – spiega Giuseppe De Stefano, presidente del Csv, – nascono da un protocollo d’intesa firmato con Comune agli inizi dell’anno e che prevedeva una serie di interventi di volontariato sulla città di Napoli. Il loro ruolo sarà costruire una infrastruttura nelle dieci municipalità a cui poi verrà affidata la gestione di alcuni servizi. Con questo bando i volontari dovranno occuparsi di tre settori in particolare: l’assistenza leggera agli anziani, la gestione di una banca del tempo nella Municipalità e l’attivazione di uno sportello di riferimento che si dedichi in particolare all’assistenza alla famiglia”.
D’ANGELO. “Promuoviamo le dieci agenzie, – aggiunge Sergio d’Angelo, assessore al Welfare del Comune di Napoli, – allo scopo di riunire gli utenti, di dare un punto di riferimento che sia presente sul territorio e che sappia rispondere adeguatamente ai bisogni del cittadino. Affidando poi alle agenzie i servizi assistenziali leggeri si può regolarizzare quel “welfare parallelo”, spesso caratterizzato da situazioni irregolari, come il lavoro di cura assicurato in questi anni da cittadini stranieri che talvolta non sono in regola con le normative sull’immigrazione o non hanno, comunque, le competenze necessarie per svolgere quel ruolo. Si potrà creare un registro delle cure, in base al quale si distribuiranno dei voucher regionali che la Regione Campania metterà a disposizione delle famiglie, in modo da sostenerle economicamente e al tempo stesso regolarizzare l’assistenza”.

di Nico Falco

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