VENEZIA – Le previsioni per il futuro dell’ambiente  non sono delle  migliori: «Si stanno verificando gli eventi peggiori immaginati dall’Ipcc (il Gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico, ndr) negli anni scorsi – ha sottolineato il ministro dell’Ambiente Corrado Clini a margine del convegno sui cambiamenti climatici ‘From Sandy to Doha: the challenge of climate change’-. Per questo stiamo presentando al Cipe il programma di adattamento ai cambiamenti climatici che prevede interventi nei prossimi 15 anni con un costo medio di 2,5 miliardi all’anno per mettere in sicurezza il territorio». Clini ribadisce poi l’importanza dei 40 miliardi che serviranno a mettere in sicurezza il territorio italiano dai danni provocati dagli eventi climatici estremi, e che aumentano i danni portati dal dissesto idrogeologico, antico e sottovalutato problema del nostro Paese.
IL FUTURO. «Una parte delle risorse – aggiunge Clini- dovranno venire dalla fiscalità generale, una parte recuperando le entrate che deriveranno dalle aste dei permessi di emissione che le aziende industriali dovranno pagare sulla base della direttiva europea Emission trading, che entrerà in vigore nel 2013». Secondo Clini gli interventi per ridurre le emissioni di CO2 «sono comunque insufficienti, l’aumento di consumi energetici nei Paesi in via di sviluppo sta determinando un maggiore accumulo di CO2 in atmosfera, per cui- conclude il ministro- noi possiamo immaginare e aspettarci nei prossimi decenni eventi climatici sempre più estremi».

di Sofia Curcio

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