ROMA. Secondo Amnesty International «un altro chiaro segnale che il cammino verso l’abolizione della pena di morte è inarrestabile». Il cauto ottimismo deriva dal voto con cui, il 19 novembre, il III Comitato dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha adottato il testo della risoluzione, la quarta dal 2007, per una moratoria sulle esecuzioni, che sarà votata dall’Assemblea generale in sessione plenaria a dicembre. La risoluzione, sponsorizzata da 91 paesi, ha ottenuto 110 voti a favore (uno in piu’ rispetto al 2010), 36 astensioni e 39 voti contrari. Tra i paesi che per la prima volta hanno dato sostegno alla risoluzione figurano Niger, Repubblica Centrafricana, Sud Sudan e Tunisia. Afghanistan, Indonesia e Papua Nuova Guinea, che avevano votato no nel 2010, si sono astenuti. Al contrario, Oman e Mauritania hanno ritirato il sostegno dato nel 2010 alla risoluzione, mentre Maldive e Sri Lanka sono passati dal voto favorevole all’astensione.   L’organizzazione per i diritti umani sta svolgendo una campagna in favore della richiesta di moratoria sulle esecuzioni da parte delle Nazioni Unite in vista dell’abolizione della pena di morte. Amnesty sollecita tutti gli stati membri delle Nazioni Unite a sostenere la risoluzione in occasione del voto in plenaria. I paesi che ancora mantengono la pena di morte dovrebbero immediatamente istituire una moratoria sulle esecuzioni, come primo passo verso la completa abolizione.

di Walter Medolla

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