ROMA. Duecento milioni in più per il fondo gestito da Palazzo Chigi e destinato ad iniziative di finalità sociale. È quanto chiederanno al governo le forze politiche che sostengono Mario Monti per uscire dal vicolo cieco nel quale si trova l’esecutivo sulla questione che riguarda i malati di Sla. Oggi il fondo conta su circa 900 milioni di euro: l’ipotesi alla quale si lavora, tra le pieghe della Legge di stabilità, è riuscire a portarlo a 1,1 miliardi di euro imponendo anche indicazioni e cifre precise sulle destinazioni d’uso. Nelle ultime ore il mondo politico ha espresso la propria vicinanza ai malati di sclerosi laterale amiotrofica (privati dei finanziamenti per effetto della spending review ) e il pressing per trovare una soluzione continuerà nei prossimi giorni.

LEGGE DI STABILITA’. Intanto è cominciata la maratona in commissione Bilancio della Camera sulla legge di stabilità, che si concluderà entro l’inizio della prossima settimana considerato che il testo è atteso in aula per martedì 13 novembre. In queste ore i relatori al provvedimento (Renato Brunetta del Pdl, Pier Paolo Baretta del Pd e Amedeo Ciccanti dell’Udc) stanno cercando un accordo in grado di superare le divergenze che impediscono una stesura condivisa e definitiva del provvedimento. I punti fermi sono l’abbandono dei mini tagli alle aliquote Irpef e lo stop all’aumento dell’aliquota Iva oggi fissata al 10%, che interessa i beni di largo consumo. Inoltre la stretta, sul fronte delle detrazioni e delle deduzioni, non sarà retroattiva ma scatterà solo dal 2013.  Il problema di fondo è la ristrettezza delle risorse. La retromarcia sulle aliquote Irpef scongela 4 miliardi di euro, ma la metà serve a coprire la sterilizzazione dell’Iva. Dei due miliardi che restano, uno è impegnato per scongiurare la retroattività del giro di vite sulle detrazioni e quindi resta un miliardo per la riduzione del cuneo fiscale.

di Mirko Dioneo

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