MILANO. Apre a Milano l’Università del volontariato, che è stata presentata oggi in una conferenza stampa nella sede di Ciessevi. Nata da un’iniziativa di Ciessevi (Centro servizi per il volontariato nella provincia di Milano) e dai suoi partner – università, enti locali, centri di ricerca, imprese, associazioni – da novembre cominceranno le lezioni in piazza Castello 3 per gli studenti iscritti all’anno accademico 2012/13. “L’idea di costituire un’Università del volontariato è nata due anni fa – dice Lino Lacagnina, Presidente di Ciessevi -. E da allora abbiamo raccolto spunti, indicazioni ed elementi che potessero aiutarci a proporre un modello di scuola che fosse il più vicino possibile alle esigenze ma anche alle disponibilità, agli interessi, al “tempo” dei volontari e delle organizzazioni”. Dopo 15 anni di esperienza e migliaia di persone che si sono formate con Ciessevi è arrivato il momento di fare un passo in più: raccogliere questi contenuti, stimoli, “saperi”, innovazioni e metterli a sistema in una proposta formativa unica e strutturata. Ma come funziona l’Università del volontariato? Offre un percorso universitario per un numero limitato di partecipanti, corsi specialistici aperti a tutti, serate informative anche per i cittadini, la formazione mirata alle reti associative. Il percorso universitario consiste nel frequentare i tre corsi obbligatori (motivare i volontari e motivare se stessi come volontari, comprendere l’organizzazione e la gestione di un’associazione, comunicare e gestire le relazioni nell’esperienza di volontariato) e tre corsi specialistici a libera scelta, una serata informativa o un convegno a libera scelta, uno stage obbligatorio della durata 20 ore in un’organizzazione di volontariato di Milano e provincia.
L’ITER – Lo studente, dopo aver frequentato un anno accademico e aver accumulato 60 crediti formativi, consegue il diploma dell’Università del volontariato, attestante il valore partecipativo e formativo garantito da Ciessevi. I corsi specialistici (aperti a tutti) attivi per l’anno accademico 2012-2013 sono 51. I corsi dureranno da novembre 2012 a giugno 2013. E ciascun corso avrà una durata di 8-12 ore. La frequenza è obbligatoria per i tre corsi base (riservati al Percorso Universitario), mentre per gli altri corsi è consigliabile.
LE ISCRIZIONI – Per iscriversi a un anno accademico occorre inviare una mail all’indirizzo formazione@ciessevi.org, oppure chiamare al numero di telefono 0245475855 chiedendo un colloquio per l’iscrizione. Poi sarà il Servizio formazione di Ciessevi a sostenere i singoli colloqui di selezione. Invece per chiunque sia interessato a frequentare i corsi specialistici aperti a tutti potrà iscriversi compilando il format sul sito ciessevi.org, nella sezione Università del volontariato. Ai corsi possono iscriversi le persone residenti a Milano e provincia e coloro che svolgono attività di volontariato in un’associazione operativa a Milano e provincia. Per questo primo anno accademico c’è un numero chiuso di 25 studenti per il percorso universitario, mentre c’è la possibilità di iscriversi in qualunque momento ai singoli corsi specialistici e a più di uno contemporaneamente. L’obiettivo dell’Università del volontariato è di strutturare e sistematizzare i corsi di formazione aperti a tutti e, accanto, di preparare i volontari in modo articolato e approfondito. Per questo l’Università del volontariato sarà sia un luogo di formazione, sia un luogo di pensiero, un centro di rielaborazione sul welfare e sulle tematiche sociali. Un luogo che richiami e faccia risuonare in sé i valori della cittadinanza attiva e della solidarietà. “Non si può pensare che un’associazione di volontariato sia basata soltanto su uno spontaneismo di tipo emozionale – spiega l’economista Stefano Zamagni, intervenuto alla conferenza stampa –. Ecco perché ai volontari bisogna fare lezione. Non può essere sufficiente che una persona dica ‘io ho la vocazione di fare e lo faccio’. Questa è una strada di corto respiro. Se si vuol fare davvero volontariato occorre mettersi a studiare. Cosa vuol dire studiare? Non vuol certo dire studiare per superare l’esame, ma significa acculturarsi”. “La formazione è un processo che viene dal basso – aggiunge il comico Enrico Bertolino, fondatore in Brasile dell’associazione Vida a Pititinga Onlus, – e come tale fa crescere la società verso l’alto, passo dopo passo. Dalla mia esperienza posso affermare che creare un’associazione è semplice, il difficile è farla vivere. E per fare questo sono necessarie competenze e formazione”.
I NUMERI – “Dall’analisi dei dati – afferma Vincenzo Russo, docente all’Università Iulm che ha realizzato un indagine dal titolo “Il Sapere Essere nei bisogni formativi del Terzo Settore: un’indagine esplorativa a Milano e provincia – emerge come ci sia la consapevolezza della necessità di passare da un agire orientato al risultato, ad un agire orientato al processo. Questi risultati sono coerenti con il cambiamento che sta avvenendo nel Terzo settore sulla dimensione delle competenze gestionali, strategiche e operative. Un passaggio che richiede non solo un cambiamento strutturale e procedurale, ma soprattutto un cambiamento culturale e relazionale che solo un processo di formazione ben strutturato può contribuire a sviluppare”.
LE RISORSE – L’Università del volontariato, che è finanziata da risorse economiche del Fondo speciale del Volontariato, oltre a essere il punto di arrivo di 15 anni di lavoro di formazione di Ciessevi e a essere il punto di partenza di collaborazioni importanti per un nuovo slancio per la formazione, è anche il primo progetto della futura “Voce”, la Casa del Volontariato di Milano che sorgerà in via Monte Grappa 6/A.

di Alessandro Barba

PER SAPERNE DI PIU’:

www.ciessevi.org

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