ROMA. E’ ufficiale, l’aumento dell’Iva sui servizi resi dalle cooperative sociali passa dal 4 al 10%. « L’Italia è sotto infrazione Ue- spiega in un’intervista al Sole24 Ore il ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Elsa Fornero- . E’ necessario, quindi rispettare la direttiva europea che impone la misura». Una sintesi che non consola il mondo della cooperative sociali. Per Giuseppe Guerini, presidente di Federsolidarietà e portavoce dell’Alleanza delle Cooperative Sociali (Federsolidarietà – Confcooperative, Legacoopsociali e Agci Solidarietà, oltre 9.000 cooperative sociali che erogano servizi a oltre 5 milioni di cittadini e danno lavoro a oltre 330 mila persone) si tratta di “un salasso da oltre mezzo miliardo di euro per PA e famiglie e un boomerang per le entrate fiscali”. «L’aumento suona come un colpo di grazia al welfare del Paese, un aggravio di ben 510 milioni di euro che si ripartirebbero per il 70% sulla PA e per il 30% sulle famiglie utenti finali dei servizi. L’effetto sarà una drastica riduzione dei servizi», aggiunge Paola Menetti presidente di Legacoopsociali. Analoga preoccupazione anche da parte di Eugenio de Crescenzo, presidente di Agci Solidarietà.

MISURA BOOMERANG. Secondo l’Alleanza delle Cooperative Sociali «l’impennata dell’Iva dal 4% al 10% rappresenta una falsa entrata per le casse dello Stato, non ci sarà un aumento del gettito. Un’entrata boomerang – spiega il portavoce – che avrà l’effetto di ridurre i servizi per i cittadini: minore numero di posti nei nidi e negli asili, tagli all’assistenza per disabili, riduzione delle ore di apertura per i centri diurni. L’assistenza domiciliare per i non autosufficienti sarà drasticamente ridotta, così come i posti per gli anziani nelle RSA. Comuni e Asl dovranno pagare di più, dal momento che saranno chiamati a corrispondere oltre i 2/3 dei costi. Il taglio di servizi nel 2013 sarà complessivamente del 20%».

di Davide Domella

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui