ROMA. Nel giorno di San Francesco il network dei costruttori di pace lancia la proposta di tornare a marciare per la pace. A partire dai tanti e diversi contesti territoriali. “Contro l’Italia della corruzione, degli scandali e dell’egoismo c’è un’Italia che risponde alla crisi coltivando i valori del bene comune, della solidarietà, dei diritti umani e della pace”. Con questa fiducia la Tavola della pace chiama a raccolta i cittadini italiani per tre appuntamenti che si svolgeranno in contemporanea domenica 7 ottobre. Tre marce della pace, organizzate a Forlì, Lodi e Crema. “La pace comincia dalle nostre città – spiegano i promotori – ed è dalle nostre città che dobbiamo ripartire per cercare di rispondere alle preoccupazioni delle persone che sono colpite dalle emergenze più gravi: lavoro, casa, povertà, servizi, esclusione sociale, degrado ambientale, immigrazione, insicurezza….”. Sono attese migliaia di persone, mentre la domenica successiva, il 14 ottobre, l’appuntamento si ripeterà a Milano: qui confluiranno ben 7 cortei di biciclette e costruttori di pace per l’iniziativa promossa dal Coordinamento La Pace in Comune e dalle Acli di Milano.
TAVOLA DELLA PACE. Spiega la Tavola della pace: “Ogni marcia ha i suoi promotori (i Comuni innanzitutto insieme a tante associazioni), la sua storia, il suo percorso e i suoi obiettivi. Ma insieme condividono la preoccupazione per gli effetti devastanti della crisi che stiamo vivendo e la volontà di reagire coltivando i valori del bene comune, della comunità, della solidarietà, dei diritti umani e della pace”. Ma avere lo sguardo attento sul proprio territorio significa avere l’attenzione necessaria anche per capire le vicende che accadono al di là di esso: e così, afferma ancora la Tavola della pace in una nota, “la pace che chiediamo con insistenza per la Siria, per la Palestina e Israele, per l’Afghanistan, per l’Iraq, per la Somalia e per tanti altri popoli del mondo è un bene sempre più minacciato anche nelle nostre comunità locali. La pace è un bene comune, irrinunciabile e indivisibile. O c’è per tutti o non c’è per nessuno”. “Vogliamo organizzare non una ma cento marce Perugia-Assisi – spiegano i promotori -. Una in ogni città, per costruire una pace vera fondata sulla promozione e sul rispetto della dignità di ciascuno e dei diritti di tutti. Una pace senza confini fondata sul ripudio della guerra e sulla solidarietà autentica tra le persone e i popoli. Una pace che si fa impegno personale quotidiano e che viene assunta come obiettivo da tutte le istituzioni e da tutti i responsabili della politica”.
PER SAPERNE DI PIU’:
http://www.perlapace.it/
http://vuoilapacepedala.com/

di Francesco Gravetti

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