MILANO. “Ogni quattro secondi nel mondo c’è un caso di demenza”. Lo dice Gabriella Salvini Porro, presidente di “Alzheimer Italia”, nel giorno della giornata mondiale dell’Alzheimer. Tradotto in numeri, significa 7,8 milioni di casi all’anno. Il dato emerge dall’ultimo rapporto dell’Organizzazione mondiale della sanità e dallo studio dell’Alzheimer disease international. In particolare, la ricerca dell’Adi si focalizza “sul tema dello stigma”: “C’è una rimozione a livello mondiale della patologia – dice Gabriella Salvini Pozzo -. I familiari nascondono il malato agli altri, non sanno come affrontare quanto gli sta accadendo. L’Alzheimer fa paura perché si viene identificati. È accomunato ad una malattia mentale, anche se non lo è”. Da questo deriva un dibattito pubblico ancora molto indietro. Dal rapporto 2010, emergeva che se il costo delle cure per la demenza fosse stato il bilancio di una nazione, questa sarebbe la 18esima al mondo per valore economico: un Pil di 604 miliardi di dollari, pari all’1% di quello mondiale. “Oggi la situazione è peggiorata perché i malati sono aumentati e il costo per le loro cure è altissimo”, commenta Salvini Porro. Il trend desta preoccupazione perché non sono solo i Paesi dove aumenta l’età media della popolazione a registrare quest’impennata. “Non si sa se la patologia è legata solo all’invecchiamento. Aumentano i casi anche in Paesi dove l’età media è bassa”, chiosa la presidente di Alzheimer Italia.
L’EVENTO. Durante l’incontro “Alzheimer. Informare per conoscere: cura, ricerca, assistenza”, in programma il 21 settembre dalle 21.30 alla sala Alessi di Palazzo Marino, Alzheimer Italia e l’Unione Nazionale Medico Scientifica d’Informazione (Unamsi) premieranno il miglior articolo dell’anno sul tema della demenza.

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