LONDRA. Se alle Olimpiadi di Londra, il team di nuoto capitanato dagli atleti di punta come Federica Pellegrini e Filippo Magnini gli sport ha fallito le attese, alle Paralimpiadi la musica è cambiata. Record e medaglie per Cecilia Camellini. Un bronzo nei 100 metri dorso (categoria S11) e due record del mondo con due ori portati a casa nei 50 e nei 100 stile libero. L’atleta modenese, 20 anni, è cieca dalla nascita.  Un delfino in piscina, nata per fare bracciate e consumare record. Il suo motto è del pesciolino Nemo, noto cartone animato « Non so ancora bene come ho fatto a vincere due ori – ha spiegato – E’ una cosa che non mi aspettavo e veramente sono un po’ sorpresa. Il mio motto è la frase di “Un pesce di nome Nemo” che recita “Zitto e nuota”». Accolta ieri sera da un fragoroso applauso a Casa Italia, Cecilia Camellini racconta le emozioni di questi giorni. «Anche io – ha constinuato Cecilia – non me lo aspettavo: terza gara, terzo giorno. Certo, io entro in vasca con la motivazione e la cattiveria di sempre, poi la neozelandese e la giapponese sono partite forti, ma sono soddisfatta del mio terzo posto perché l’ho proprio conquistato. Non avrei potuto fare di più. Sono veramente soddisfatta».

SPORT E SOCIALIZZAZIONE – Una storia che inizia da bambina e che oggi, alle soglie di una laurea, completa una giovane donna con una lunga strada davanti ancora da fare. «Ho cominciato a fare sport non agonistico da giovane. Non avevo idea di cosa fosse il nuoto. Non è solo competizione, ma qualcosa che ti completa. Fare attività è importantissimo, perché secondo me forma il carattere ed è un buon aiuto per socializzare. Non è uno sport di squadra, ma anche negli sport individuali si sta insieme. Questo è un buon motivo per iniziare, per divertirsi. Se poi uno vuole anche fare qualche gara, è una buona occasione per mettersi alla prova, cercare di superare i propri limiti, veder un po’ come mettersi in gioco. A me ha dato tanto e spero che dia tanto anche a chiunque voglia provare a farlo».

DI NUOVO IN ACQUA – Tre medaglie non bastano all’atleta modenese. Ci sono ancora due gare per far sentire il suo peso e le sue bracciate. Scenderà in pista nei 400 stile e nei 200 misti il 7 settembre. L’Aquatics Centre di Londra attende la sua nuova stella italiana. «Una straordinaria atleta, ma anche – ha voluto aggiungere Luca Pancalli, presidente del Cip, nell’ambito della simbolica premiazione a Casa Italia – una straordinaria protagonista di tutto il movimento paralimpico internazionale».

di Luisa Corso

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