ROMA. Prima in Procura, poi al Quirinale e alla Farnesina. E nel pomeriggio il viaggio verso Cagliari.Un’agenda piena di appuntamento quella di Rossella Urru, cooperante liberata dopo un sequestro durato nove mesi. Appena sbarcata a Ciampino, accolta dai familiari e dal presidente del Consiglio Mario Monti, con un velo di emozione ha dichiarato di «voler continuare a lavorare». Venerdì è stato anche il momento dei ringraziamenti e della commozione. I momenti più difficili, per la cooperante rapita a ottobre in Algeria, sono stati «sicuramente il giorno del sequestro» e «il giorno della liberazione, il giorno più bello e impegnativo». E poi ha aggiunto: «Non sapevo che qui in Italia ci fosse tutta questa gente e tutto questo movimento». Un ringraziamento a «tutte le persone che hanno lavorato per la mia liberazione». Alla Procura di Roma, la cooperante italiana ha ricostruito le fasi del suo sequestro, ma ha precisato che è stata trattata bene, ha visto armi che non le sono state puntate addosso. La Urru è stata ricevuta al Quirinale. Con lei, oltre ai familiari, il ministro degli Esteri Giulio Terzi.

A CASA – In serata è ritornata in Sardegna, dove oltre tremila persone l’hanno accolta a Samugheo. Emozionata ha ringraziato tutti: «Grazie a tutti, grazie al popolo sardo, grazie per essere stati vicino alla mia famiglia e non averci lasciato soli». Poi ha aggiunto: «Ricordate gli altri rapiti e i popoli oppressi, di cui ci ricordiamo solo quando esplodono le guerre» . (Lu. Co.)

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