ROMA. «Mai più respingimenti indiscriminati». È l’impegno del Ministro per la Cooperazione internazionale, Andrea Riccardi, intervenuto oggi a Roma, nel corso dell’incontro organizzato da UNHCR in occasione della Giornata mondiale per il rifugiato 2012.
«Siamo consapevoli del ruolo del nostro Paese che sarà sempre più rispettoso dei diritti umani. A indicarci la strada sono la Costituzione, ma anche la Convenzione di Ginevra e la normativa europea, cui non vogliamo sottrarci. Nonostante tutte le difficoltà del nostro Paese, stiamo lavorando anche per l’inserimento, entro fine anno, dei 20mila lavoratori arrivati dalla Libia in seguito alla guerra». Con queste parole il ministro ha risposto alle  relazione di Laurens Jolles, delegato UNHCR per il Sud Europa, che ha avanzato al ministro concrete proposte (e qualche critica) a partire dal dichiarare Lampedusa “Porto sicuro”, ma non solo.
UNCHR. Tra le richieste dell’UNHCR: garantire un adeguato sistema di accoglienza a chi arriva in Italia, alla luce della mancanza di uniformità riscontrata nella gestione dell’accoglienza alle persone provenienti, ad esempio, lo scorso anno dal Nord Africa. Un intervento urgente sul diritto al ricongiungimento familiare; l’inserimento lavorativo per i rifugiati; l’alleggerimento dell’iter amministrativo di alcune pratiche come, ad esempio, il riconoscimento del titolo di studio. Infine la richiesta alle autorità italiane di “non avere dilemmi nel consentire l’accesso al territorio e alla procedura di asilo a chi arriva per chiedere protezione, secondo quanto prevede la Convenzione di Ginevra”, cui il ministro ha dato risposta.
I DATI. Sono 58mila i rifugiati politici che risiedono in Italia, il 10% rispetto a quelli che accoglie la Germania. Nel 2011 il nostro Paese ha ricevuto poco più di 34mila domande di richiesta d’asilo che, nell’anno particolare degli sbarchi successivi alla Primavera araba e al conflitto libico, ha posto l’Italia al quarto posto tra i paesi industrializzati per accoglienza. Niente a che vedere in Europa, appunto, con la Germania, paese industrializzato più accogliente, con i suoi 571mila rifugiati, ma nessun paragone soprattutto coi paesi limitrofi a quelli dai quali si fugge. Non è in Europa che fugge la maggior parte dei rifugiati di tutto il mondo: il Pakistan, con 1,7 milioni, è il paese che ospita il maggior numero di rifugiati al mondo, seguito dall’Iran e dalla Siria, secondo i dati dell’UNHCR. Mentre sono i paesi in via di sviluppo a ospitare i quattro quinti dei rifugiati di tutto il mondo: i 48 paesi più poveri garantiscono asilo a 2,3 milioni di rifugiati. È sempre l’UNHCR a disegnare, statistica alla mano, l’identikit del rifugiato: per il 51% si tratta di uomini che fuggono dal proprio paese perché perseguitati. Per il restante 49% si tratta di donne e bambine. Mentre il 46% dei rifugiati e il 34% dei richiedenti asilo è composto da bambini e ragazzi al di sotto dei 18 anni.

di Antonella Migliaccio

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