di Sabrina Rufolo
ROMA. È stata presentata oggi  presso la sede della Federazione Nazionale Stampa Italiana, la campagna “Mettiamoci in gioco”. Promossa da numerose organizzazioni, sindacati ed istituzioni, tra cui Auser, Arci, Acli e Libera,  l’iniziativa cerca di contrastare lo sviluppo del gioco d’azzardo sul mercato italiano, tutelare le vittime del gioco e favorire gli interventi per i “giocatori patologici”.
IL CASO. L’Italia, secondo recenti ricerche, si  pone al primo posto per spesa pro-capite dedicata al gioco, mentre il 2.2% della popolazione Italiana, risulta a rischio di patologie provocate dal gioco stesso. Slot- machine, lotterie e poker, infatti, prendono sempre più il sopravvento sul mercato Italiano. I fatturati del gioco d’azzardo, crescono sempre di più, raggiungendo la cifra di circa 80 miliardi di euro. Ad aumentare sono anche i costi sanitari, sociali e finanziari legati allo sviluppo del gioco che, il più delle volte, rientra tra gli interessi della criminalità organizzata, così come emerso dai lavori  della Commissione parlamentare anti-mafia.
L’INIZIATIVA. Sono cinque i punti salienti sui quali si focalizza  l’associazione “ Mettiamoci in gioco”. In primo luogo si cerca di porre un freno al modello di “liberalizzazione controllata” da parte dello Stato aumentando  il potere decisionale delle amministrazioni locali. I sindaci delle piccole realtà, infatti, non possono intervenire sulle licenze perché scavalcati dallo Stato. Ancora la campagna si impegna a bloccare la pubblicità del gioco attraverso specifici divieti . Altro aspetto fondamentale è la realizzazione di una normativa volta all’accesso gratuito e diretto ai servizi già in atto per altre patologie. Ultimo punto è la costituzione di un “tavolo di confronto” con varie associazioni, col fine di garantire giusti criteri nel promuovere una corretta campagna di prevenzione al gioco e dei rischi provocati dal gioco d’azzardo. Il prossimo appuntamento sulla ludopatia è previsto per il prossimo 27 Giugno con un seminario nazionale a Roma.
PER SAPERNE DI PIU’
Mettiamoci in gioco
 
 

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