di Walter Medolla
BOLOGNA. La conta dei danni causati dal terremoto in Emilia Romagna cresce sempre di più. Ai crolli di case, chiese ed edifici pubblici si aggiunge l’incalcolabile battuta d’arresto subita  dall’economia locale. Tragica, poi, la perdita di migliaia di capi di bestiame, morti sotto i crolli o mandati al macello prematuramente poichè ricoveri e stalle sono andati in pezzi.  «A causa delle scosse e dello sciame sismico – sottolinea Coldiretti-  le mucche hanno ridotto la produzione di latte del 10% e i ritmi fisiologici degli animali allevati sono scombussolati.  Ovini e suini, importantissimi per la ripresa economica del territorio con la produzione di prosciutto e parmigiano Made in Italy, a causa del terrore delle scosse rifiutano di alimentarsi adeguatamente e non riescono neanche a dormire». Il terremoto, oltre a colpire gli animali da allevamento, ha coinvolto anche gli animali domestici come cani, gatti e uccelli, molti dei quali travolti dalle macerie o dispersi nelle zone terremotate. A occuparsi della situazione, tra gli altri, l’Enpa e  la Lav di Modena che grazie all’aiuto e alle donazioni ha potuto acquistare materiale per costruire dei box nei campi che necessitano di spazi per cani in stallo. «In Emilia ci stiamo muovendo d’intesa e in perfetta sinergia con le autorità locali e con il servizio veterinario dell’Emilia Romagna – sottolinea il presidente nazionale Enpa, Carla Rocchi-. Interveniamo sulla base delle esigenze riscontrate sul territorio e delle richieste che ci vengono segnalate, per questo abbiamo puntato su un coordinamento sequenziale che assicuri nel tempo le risorse di persone e di mezzi».
IL FOTOREPORTAGE DI CORRIERE.IT

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