MILANO. Dal raccolto a tavola quanto cibo sprechiamo? A rivelarlo è un’inchiesta del Sole 24 ore che, mediamente ogni anno, nella filiera agroalimentare, si perde quasi un quintale di cibo a testa. Una ricchezza che vale quasi 13 miliardi di euro, di cui la metà direttamente dai consumatori (6,9 miliardi). Anche a casa non va meglio, visto che una famiglia italiana in media “butta” nella spazzatura l’8% di quanto ha acquistato, senza consumarlo: 42 chili a testa al costo di 117 euro a persona. Lo rivela la ricerca «Dar da mangiare agli affamati» realizzata da Fondazione per la sussidiarietà e Politecnico di Milano.
SPRECHI – Dal campo alla tavola, lungo la filiera del cibo, si perde per strada il 16% di tutto ciò che si consuma: 94 chili di cibo a testa, più di 5,5 milioni di tonnellate all’anno, per un controvalore di circa 13 miliardi di euro. Eppure, già oggi quasi un miliardo di euro di cibo viene recuperato, da enti e bachi alimentari.
MAPPA DEGLI SPRECHI – L’Italia spreca, non va meglio agli Usa e alla Gran Bretagna dove le famiglie sprecano tre volte tanto.  La ricerca, realizzata da Fondazione per la sussidiarietà e Politecnico di Milano in collaborazione con Nielsen Italia, stima  la “mappa degli sprechi” di un settore, quello dell’agri-business, che vale il 10% del Pil italiano. Il recupero degli sprechi alimentari e la collaborazione con le “banche del cibo” sono una questione rilevante per le imprese coinvolte ed arrivare a recuperare altri sei miliardi di cibo per portare gli alimenti a tavola a chi non ne ha a sufficienza.
PER SAPERNE DI PIU’
 Il sito della Fondazione Sussidarietà

di Luisa Corso

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