ROMA. Dopo le recenti polemiche torna in primo piano la questione della cittadinanza agli stranieri in Italia. Si fa sempre più compatto il fronte delle associazioni, che nell’ultimo periodo hanno costituito il comitato “L’Italia sono anch’io” al quale hanno aderito già 19 organizzazioni della società civile. A sollecitare il Parlamento a legiferare in tal senso, è il presidente dell’Anci e portavoce della Campagna “Italia sono anch’io”, Graziano Delrio, intervenuto alla  “Conferenza nazionale per la Cittadinanza” organizzata a Montecitorio. «E’ vero – ha dichiarato Delrio – questa non e’ la loro patria nè la casa dei loro padri ma e’ la loro nazione cioe’ il luogo dove sono nati».

IL MINISTRO. A raccogliere le varie opinioni e a fare il punto della situazione è stato il ministro per la Cooperazione Internazionale e l’Integrazione Andrea Riccardi che ha riconosciuto l’importanza del tema della cittadinanza e dell’ urgenza di una decisione,  rilanciando la sua proposta di ius culturae, ovvero quella di dare la cittadinanza ai bambini di cittadini stranieri dopo il primo ciclo scolastico. «Il discorso sulla cittadinanza – ha detto il ministro intervenendo alla conferenza nazionale sulla cittadinanza – non è soltanto giusto ma è soprattutto un discorso di interesse nazionale. La cittadinanza è un atto doveroso e un investimento di speranza per il nostro paese. Non riconoscerlo vorrebbe dire, invece, sancire un’esclusione». Il ministro ha Riccardi ha poi sottolineato che se il modello francese e britannico di integrazione hanno fallito bisogna raccogliere la sfida per dar vita a un modello tutto italiano.

di Francesco Adriano De Stefano

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