NAPOLI. Si è conclusa sabato, nell’incantevole cornice di Castel dell’Ovo,  l’assemblea dei soci della provincia di Napoli di Banca Etica.  All’ordine del giorno un punto importante: il rinnovo del Coordinamento provinciale  dei soci.  Ad essere eletti sono risultati: Luigi Vivese, Luigi Saccenti, la Cooperativa sociale Prisma , la Cooperativa sociale Aleph Service, il CSV della provincia di Napoli, Luigi Isaia, l’Associazione Progetto Uomo, Olimpio Marino,  Mangiacapra Giovanni, Renato Briganti e Roberto Cirillo.  « Più che sorpreso direi onorato e lusingato. Sento molto la responsabilità del consenso ricevuto. Spero di riuscire a rappresentare degnamente i soci della provincia di Napoli di Banca Etica.  Certamente un motivo di tale risultato è da ricercare dal fatto di essere conosciuto nell’ambito del terzo settore. Sono anni infatti che dedico gran parte del mio tempo libero all’impegno nel mondo della cooperazione e del volontariato ». Così Luigi Vivese, il candidato che per la seconda volta risulta essere il più votato in assoluto. Luigi, che nella vita di tutti i giorni è impiegato in Banca,  spiega così il suo impegno quotidiano che si divide tra lavoro e attività sociale  «Lavoro per Banca Etica e da quanto sono stato assunto ho chiesto un part-time proprio per poter dedicarmi con maggior impegno e dedizione al prossimo. Ovviamente Banca Etica ha sempre visto con favore e agevolato l’impegno nel campo associativo da parte dei suoi dipendenti». Ed ai tanti che non essendo addentro al mondo del volontariato spiega così la funzione dei GIT (gruppo di iniziativa territoriale) di questa Banca tutta “etica”  « Le Circoscrizioni raggruppano l’insieme di soci di un determinato territorio i quali, riuniti in assemblea locale, eleggono un GIT composto da massimo di 11 membri. Il GIT ha la funzione di facilitare la partecipazione e la diffusione di una cultura della finanza etica, di cogliere le istanze, le esigenze e gli stimoli provenienti dal territorio e di garantire l’informazione sull’attività complessiva della Banca. Il GIT – conclude Vivese – è inteso come un laboratorio, un centro di riflessione su quello che la banca e la finanza etica possono portare in un territorio. E’ il luogo dove si riuniscono diverse realtà con l’obiettivo di elaborare una visione di insieme, un quadro strategico complessivo»  

di Alessia Marea

PER SAPERNE DI PIU’:

www.bancaetica.com

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui