NAPOLI. Nell’ambito della Fiera Dei Beni Comuni, organizzata dal CSV di Napoli, il Gruppo Archeologico “Terramare 3000” e i sindaci di Poggiomarino, Striano, San Valentino Torio e San Marzano sul Sarno discutono del futuro del territorio e degli scavi archeologici della Longola.
Rinvenuto nel 2000, il villaggio protostorico vasto più di 7 ettari si è conservato sotto una falda d’acqua a oltre quattro metri di profondità, ed era abitato dai Sarrasti, una popolazione di origine Osca. Era sede di produzione e distribuzione di beni di pregio quali la pasta vitrea, l’ambra, il bronzo, l’osso, il legno e la pietra. L’area, tuttavia, attende ancora di essere riqualificata.
Ma proprio sulla riqualificazione di Longola, sono molte le novità che saranno illustrate domani alle 11 presso la sala Sirena di Catel dell’Ovo, a Napoli, dove si sta svolgendo la Fiera dei Beni Comuni. Inoltre, saranno presentati un filmato promozionale dell’area archeologica, realizzato da Antonio Cangiano, giornalista de “Il Corriere del Mezzogiorno online” e il plastico del villaggio di Longola di Emilio Castaldo. Saranno, inoltre, allestite mostre fotografiche e laboratori di Archeologia Sperimentale.
Le volontarie di Terramare presenteranno il progetto “Donne, principesse e sacerdotesse: il costume femminile nella Campania antica”. Seguiranno degustazioni di prodotti tipici della Valle del Sarno.

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