ROMA. La disoccupazione giovanile nell’area dell’Ocse a marzo tocca quota 17,1%, dato vicino al picco di novembre 2009 (18,3%): sono i dati diffusi in vista  della riunione del G20 dei ministri del Lavoro in Messico (17-18 maggio). Quasi 11 milioni di giovani tra 15-24 anni senza lavoro nei paesi dell’Ocse nei primi mesi del 2012. La disoccupazione giovanile è più del doppio del tasso di disoccupazione che colpisce la popolazione in generale tutti i paesi Ocse e in alcuni paesi, come la Grecia e la Spagna, è tre volte superiore. In Spagna a marzo 2007 era pari al 17,4%, oggi è disoccupato un giovane su due (51,1%). In Francia, Regno Unito, Svezia, Polonia, Irlanda e Italia è senza lavoro più di uno giovane su  cinque.
ANGEL GURRIA. Inoltre molti giovani che hanno lasciato la scuola non appaiono nelle statistiche sulle forze di lavoro: sono almeno 23 milioni i cosiddetto Neets,  oltre la metà dei quali ha rinunciato a cercare lavoro. «I governi devono affrontare questo problema economico e sociale con un’azione decisiva e concreta. – ha detto segretario generale Angel Gurria – Proponiamo un’azione politica concreta e mirata e investimenti in competenze e di istruzione dei giovani per dare loro una speranza per un futuro migliore». Secondo l’Ocse i governi dovrebbero accordare priorità alle misure rivolte ai giovani più a rischio, in particolare quelli che lasciano la scuola con basse qualifiche o ai figli di immigrati.
PER SAPERNE DI PIU’:
L’Ocse

di f.g.

 

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