di Francesco Gravetti
ROMA. Acqua sempre più cara e tariffe fuori controllo: +24,5% di media e in 40 città gli aumenti sono superiori al 30%. Sono le cifre riportate nell’annuale indagine dell’Osservatorio “Prezzi & tariffe” di Cittadinanzattiva sui costi del servizio idrico. Nel 2011 rispetto al 2010, le tariffe sono cresciute su base nazionale in media del 5,8%, con oltre 70 città che hanno visto ritoccate all’insù le tariffe, in 11 casi con aumenti a due cifre. Il record si registra a Lecco (+126%), Benevento (+79,8%) e Massa Carrara (+64,3%). Isernia, Trento e Milano le città dove il servizio costa meno. In generale, il caro bollette viaggia più spedito al Centro (+34,3% rispetto al 2007, +6,2% rispetto al 2010). Seguono le regioni del Nord (+25,6% rispetto al 2007,+6,7% rispetto al 2010) e il Sud (+14,1% rispetto al 2007, +3,2 rispetto al 2010). Le regioni centrali si contraddistinguono in media per le più’ elevate tariffe applicate al servizio idrico integrato. La Toscana, con ben 7 citta’ tra le prime 10 piu’ care, si conferma la regione con le tariffe mediamente più alte (431 euro). Costi piu’ elevati della media nazionale si riscontrano anche nelle Marche (379 euro), in Umbria (371 euro), in Emilia Romagna (369 euro) e in Puglia (353 euro). Elevate differenze esistono anche all’interno delle stesse regioni. Ad esempio, in Sicilia tra Agrigento e Catania intercorre una differenza di ben 255 euro. Altri esempi di simile portata si riscontrano in Toscana, Liguria, Veneto, Marche, Lombardia, Friuli, Piemonte ed Emilia Romagna.
ACQUEDOTTO COLABRODO. In Italia, secondo Legambiente-Ecosistema Urbano 2011, in media il 32% dell’acqua immessa nelle tubature (per tutti gli usi) va persa, problema particolarmente accentuato al Sud (42%) e al Centro (32%), meglio il Nord che presenta percentuali di perdite al di sotto della media nazionale (25%). La manutenzione? Inesistente o quasi: rispetto al 2007, su 88 citta’ prese in esame la dispersione idrica e’ aumentata in ben 47. Cosenza (73%), Campobasso (65%) e Latina (62%) le citta’ colabrodo, seguite da altre 9 in cui almeno la meta’ dell’acqua immessa va persa: Pescara, Avellino, Trieste, Grosseto, Potenza, Catania, L’Aquila, Gorizia, Siracusa. Tra queste 12 città, solo a L’Aquila la dispersione rispetto a 5 anni fa è in diminuzione, per le altre la situazione è stabile o addirittura peggiorata.
PER SAPERNE DI PIU’
Cittadinanza Attiva
Legambiente Ecosistema Urbano
 

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