CAGLIARI. Da sei mesi Rossella Urru è nelle mani dei suoi sequestratori. La ragazza di Samugheo viene rapita nella notte tra il 22 e 23 ottobre dello scorso anno, insieme ai colleghi spagnoli Enric Gonyalons e Ainhoa Fernandez de Rincon, nel campo profughi Saharawi di Hassi Raduni, nel sud ovest dell’Algeria. Il sequestro dei tre cooperanti della Ong Comitato Internazionale per lo Sviluppo dei Popoli è rivendicato a dicembre dal Movimento Monoteista per il Jihad in Africa occidentale, una costola dissidente di Al Qaeda nel Maghreb islamico. Per tenere alta l’attenzione,  il consigliere regionale della Lombardia, Stefano Maullu, ha organizzato per questa sera alle 18.30 al teatro Elfo Puccini di Milano, un incontro per non dimenticare gli otto italiani ancora sotto sequestro. Non solo Rossella, ma anche il siciliano Giovanni Lo Porto, rapito in Pakistan il 19 gennaio, e i sei marinai della nave Enrico Ievoli, sequestrati il 27 dicembre nel Golfo di Oman. Alla conferenza parteciperanno Marco Lombardi e Salvatore Ricca Rosellini, più volte impegnati in missioni umanitarie rispettivamente in Afghanistan e nel Saharawi, e in collegamento il sindaco di Samugheo, Antonello Demelas. L’evento potrà essere seguito in diretta streaming sul profilo Twitter di Stefano Maullu
LA VICENDA. In questi mesi di prigionia ci sono state molte iniziative di solidarietà e sensibilizzazione. Il manifesto che ne chiede la liberazione viene affisso sulla facciata di diversi municipi in tutta Italia. Il 20 febbraio il Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, incontra a Cagliari i genitori della ragazza e li rassicura: «So da fonti certe che Rossella sta bene e che le autorità preposte stanno lavorando per la sua liberazione». Ma è soprattutto sul web che l’attenzione del sequestro resta alta. Messaggi di affetto vengono scritti nei social network per il blogging day, in occasione del trentesimo compleanno della ragazza. Si mobilita anche il mondo dello spettacolo: Geppi Cucciari, parla di Rossella al festival di Sanremo, Fiorello lancia su Twitter un’iniziativa virale che dalla rete finisce su tutti i telegiornali e anche Roberto Saviano le dedica un post sul suo profilo Facebook.
LA SPERANZA. Il 3 marzo si accende  la speranza: l’emittente Al Jazeera annuncia che Rossella è stata liberata. L’Italia intera fa festa, ma nel pomeriggio arriva una mezza smentita da Margherita Boniver, inviato speciale per le emergenze del ministro degli Esteri. Qualche ora più tardi l’agenzia France Press rivela che i sequestratori chiedono 30 milioni di euro per la liberazione della cooperante di Samugheo e dei suoi due colleghi spagnoli. Secondo altre fonti, Rossella è nelle mani di un garante, in attesa che si concluda la trattativa. L’entusiasmo si tramuta nuovamente in angoscia. Nelle settimane successive cala il silenzio e si attenua l’attenzione mediatica. A sei mesi dal suo rapimento, ancora non si hanno notizie della giovane volontaria di Samugheo.

di Francesco Gravetti

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