di Luca Mattiucci
ROMA.”Nonostante le iniziativa di denuncia organizzate in Europa e In Italia, entrare nei centri di detenzione per migranti, guardare e raccontare le condizioni in cui versano e garantire così il diritto all’informazione, resta molto difficile”. Ad affidare ad una nota la denuncia è l’ ARCI che tira le somme per nulla positive, ad un mese dal lancio della campagna “Open Access Now: Aprite le Porte! Abbiamo il diritto di sapere”, in cui reti ed associazioni hanno chiesto di accedere ai centri sparsi su tutto il territorio europeo e nazionale. Le risposte? quasi sempre negative.
LA CAMPAGNA – E se in Europa non va bene, in Italia non va meglio. La decisione del Ministro Cancellieri di sospendere il divieto di accesso alle strutture imposto dal suo predecessore Maroni, infatti, sembra non aver sortito gli effetti sperati: l’impossibilità di accedervi, denuncia l’ARCI, è di fatto invariata con le autorità locali che in modo discrezionale negano od autorizzano gli accessi. Ed ecco allora che la società civile torna ad organizzarsi e lancia la nuova iniziativa-appello “LasciateCIEntrare”, dal 23 al 27 aprile. Attivitsti, giornalisti, avvocati e parlamentari sono invitati a chiedere in massa di entrare a fare visita alle strutture.
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